“Come organizzazioni della Chiesa ascoltiamo Papa Francesco e la Sezione Migranti e Rifugiati del Vaticano, che hanno preparato 20 punti di azione sul tema migranti e rifugiati. Gli enti qui rappresentati si uniscono per accogliere, proteggere, promuovere e integrare le persone costrette a lasciare le loro case e a cercare nuove direzioni di vita.
I Salesiani lavorano anche nei Paesi da cui arrivano i migranti, conoscono le cause di questa crisi umanitaria e fanno l’impossibile a favore dello sviluppo di questi Paesi impoveriti.
Esprimiamo il nostro impegno per l’accoglienza e l’inclusione di tutti quei migranti e persone vulnerabili della nostra società. Per questo motivo chiediamo a tutte le persone, alle entità sociali salesiane e di sviluppo, ai membri della Famiglia Salesiana, a tutti i cristiani, ai nostri governi locali, regionali e centrali e alla popolazione in generale di garantire i mezzi necessari per difendere i diritti e la dignità di queste persone.
L’attenzione ai più bisognosi e la progettazione di programmi a medio termine che garantiscano una reale integrazione nella nostra società è una delle nostre priorità come organizzazioni salesiane. In questo modo, e sempre tenendo presente il nostro atteggiamento cristiano, ci uniamo ad altre entità che offrono le loro risorse per l’accoglienza di queste persone in situazioni di emergenza.
Speriamo che l’accoglienza offerta alle 629 persone sbarcate dalla Aquarius nel porto di Valencia rappresenti l’avvio di misure che incoraggino il compimento del programma di ricollocazione, con vie legali e sicure e il miglioramento del sistema di asilo.
Incoraggiamo inoltre tutta la popolazione, e la Famiglia Salesiana in particolare, a unirsi e a creare reti di sostegno sociale e familiare, generando una maggiore garanzia di protezione e sviluppo di un progetto di vita per i giovani migranti, rifugiati e richiedenti asilo, che sia sostenibile a medio e lungo termine e non dipenda solo dai progetti specifici di intervento”.