La presenza dell’arcivescovo di Spoleto non è casuale e don Guido Errico, direttore della comunità Maria Ausiliatrice di Valdocco, spiega il perché: “San Giovanni Bosco in due ‘buone notti’ ai giovani dell’Oratorio (nel 1862 e nel 1865) dichiara il suo entusiasmo e la sua contentezza per alcuni coevi fatti prodigiosi avvenuti presso Spoleto, legati ad una effigie mariana. Egli sentì una particolare sintonia con il titolo con cui l’allora arcivescovo della città umbra, Mons. Arnaldi, aveva battezzato l’immagine mariana (Auxilium Christianorum) e dichiarò ad uno dei primi Salesiani, Giovanni Cagliero: ‘Sinora abbiamo celebrato con solennità e pompa la festa dell’Immacolata, ed in questo giorno si sono incominciate le prime opere degli Oratori Festivi. Ma la Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi sono così tristi che abbiamo bisogno che la Vergine SS. ci aiuti a conservare la fede cristiana’”.
“È parso pertanto opportuno alla comunità salesiana – continua don Errico - invitare il successore di quel pastore della chiesa spoletina, che suggerì al santo dei giovani la titolazione della Basilica da lui costruita, in obbedienza alla Vergine Maria, dopo il noto sogno del 1845”.
La Messa solenne sarà celebrata alle 10.00 (UTC+2) sarà trasmessa in mondovisione via satellite da TELEPACE HD (canale 515 Sky), in collaborazione con “Missioni Don Bosco”. Sul sito www.missionidonbosco.org e sul sito sdb.org sarà accessibile la diretta in streaming.
A concelebrare l’Eucaristia insieme a mons. Boccardo e a numerosi altri sacerdoti ci sarà anche don Stefano Martoglio, Consigliere per la regione Mediterranea, in rappresentanza di Don Ángel Fernandez Artime, X Successore di Don Bosco.
Per la ricorrenza, inoltre, alla basilica verrà donato un candelabro che sarà collocato nel presbiterio, opera dello scultore Ettore Marinelli. L’opera è stata commissionata alla Pontificia Fonderia di Campane Marinelli da alcuni imprenditori – il giornalista Maurizio Scandurra e l’ingegnere Cristiano Bilucaglia – come segno della gratitudine al Signore e alla Vergine.
“L’opera presenta il tema del melograno come segno di coesione della comunità credente, unita e custodita da Colei che per prima fu docile alla presenza dello Spirito Santo – hanno dichiarato don Errico e don Cristian Besso, Rettore della basilica di Maria Ausiliatrice -. Il candelabro rimane anche eloquente testimonianza del servizio dell’arte e dell’artigianato per la celebrazione liturgica”.