Ne hanno parlato il presidente della FUIS, prof. Antonio Rossi, uno dei suoi autori più noti, collegato in diretta streaming; il prof. Nicola Bottiglieri, dell’Università di Cassino, scrittore e docente di letteratura sudamericana; il Direttore della comunità salesiana di Civitavecchia, don Giovanni Molinari; e naturalmente anche il curatore del volume, don Francesco Motto, fondatore e membro dell’Istituto Storico Salesiano (ISS), che ha precisato il senso del progetto: mettere a disposizione del grande pubblico 250 lettere di Don Bosco, scelte fra le quasi 5.000 edite nell’Epistolario recentemente completato, con la pubblicazione del decimo e ultimo volume (Roma, LAS 2024).
La selezione effettuata è stata necessariamente drastica, ma a giudizio degli intervenuti, sufficiente per permettere una valida conoscenza di Don Bosco come uomo, educatore, fondatore, “imprenditore” scrittore, comunicatore, santo.
Da tutti è stato sottolineato come il volume, o meglio ancora – i dieci volumi dell’Epistolario che gli fanno da fonte – siano il formidabile risultato di una ricerca durata decine di anni; così come è stato interessante notare come la rete di comunicazione epistolare di Don Bosco abbia intercettato esponenti di tutte le classi sociali, di tutti i gradi del clero, di benefattori, benefattrici, giovani, di ogni parte del mondo. Nella circostanza è stato anche rinnovata la gratitudine verso gli archivi civili ed ecclesiastici, le biblioteche e i centri culturali, le case salesiane e le singole persone hanno generosamente messo a disposizione del curatore gli originali delle lettere in loro possesso, per realizzare quella che risulta un’autentica impresa editoriale.
L’augurio è che dalla lettura delle “più belle lettere” di Don Bosco i lettori siano incentivati ad allargare le loro conoscenze del Padre e Maestro della Gioventù, attraverso la lettura di altre lettere, ormai disponibili sia in formato cartaceo, sia, e gratuitamente, online, sul sito dell’Istituto Storico Salesiano.