Siria – Un messaggio dai salesiani di Aleppo: “Siamo presenti, vicini ai giovani, alle famiglie e a coloro che hanno bisogno”

02 Dicembre 2024

(ANS – Aleppo) – Mentre Aleppo vive per l’ennesima volta una situazione di grave incertezza e difficoltà, i Salesiani di Don Bosco presenti nella città condividono un messaggio per rassicurare sulla loro presenza e sul loro impegno a sostenere e ad accompagnare – per quanto la situazione attuale lo consenta – i giovani, le famiglie e quanti hanno bisogno; con lo sguardo sempre fisso su Gesù, fonte di perenne speranza.

Amici della Famiglia Salesiana, benefattori, amici di Don Bosco, vi saluto dalla città di Aleppo, che ancora una volta sta attraversando un periodo molto difficile e molto duro, e questo a causa del rinnovo dei combattimenti nella città” esordisce in un video, girato nella giornata di domenica 1° dicembre 2024, il salesiano aleppino don Pier Jabloyan, Direttore della locale comunità salesiana e Delegato per la Comunicazione Sociale dell’Ispettoria “Gesù Adolescente” del Medio Oriente (MOR).

Grazie per tanti vostri messaggi che sono arrivati che esprimono vicinanza sostegno e molto affetto. Allo stesso tempo parecchi di voi chiedono qualche notizia di come va la presenza salesiana della città. Anzitutto vi diciamo che siamo presenti, vicini ai giovani, vicini alle famiglie e a coloro che hanno bisogno. Come tante altre Congregazioni e Chiese locali, che stanno cercando di aiutare in quello che possono, anche noi stiamo facendo quello che possiamo fare per tante persone in difficoltà, specialmente considerando che questa situazione che stiamo vivendo è stata una sorpresa per noi” prosegue il Figlio di Don Bosco.

Che poi racconta cos’è accaduto negli ultimi giorni:

Giovedì 28 novembre vari gruppi militari dell’opposizione sono entrati nella città e la città è caduta. Questo ha creato tanto dubbio, tanto paura… e i nostri giovani stanno vivendo questo clima. Tante famiglie sono nell’incertezza, nel dubbio. La città adesso è chiusa, nessuno entra, nessuno esce; parecchi hanno cercato di uscire dalla città, ma pochi sono riusciti a farlo, con tanta, tanta difficoltà e con tanto rischio. Alcune famiglie hanno messo più di 35 ore per arrivare fuori della città”.

Ecco, le difficoltà che stiamo vivendo sono la conseguenza di una zona di guerra: mancanza di cibo, dell’acqua – descrive ancora don Jabloyan –. Alcuni punti dell’acquedotto non funzionano più, per questo nelle città non c’è neanche l’acqua. Speriamo che in questi giorni si possa risolvere questo problema”.

Le possibilità di azione, in un simile contesto, non sono molte, ma i salesiani cercano di cogliere ogni spiraglio:

Noi, insieme ad altri giovani, stiamo cercando di aiutare le famiglie in difficoltà, punti o posti dove possiamo arrivare ad aiutare in quel poco che possiamo fare adesso. Perché con la mancanza di tutto, non possiamo fare tanto. Ma possiamo stare con loro, incoraggiarli e ascoltarli, cose di cui hanno tanto bisogno, specialmente perché è stata una sorpresa”.

Nonostante tutto, da Aleppo i Salesiani condividono un messaggio di speranza:

Allo stesso tempo, da qua, in questa Domenica d’Avvento, vorrei esprimere un messaggio di speranza, specialmente considerato che in quest’anno siamo chiamati a vivere l’Anno della Speranza. Il Vangelo di oggi parlava di quello che accadrà alla fine del mondo: tante difficoltà, tanti segni, tante guerre… Ecco, forse noi adesso ne stiamo assaggiando qualcosa. Ma allo stesso tempo, quello che mette speranza sono le parole del Signore, laddove dice di ‘non cadere nell’ubriachezza’. Intende di ‘non perdere la testa’ nelle cose mondane. È vero che stiamo vivendo un periodo molto difficile, ma questo non deve sviare i nostri occhi dal fine, che è il Signore Gesù”.

La speranza di cui parla è vissuta quotidianamente dai Salesiani di Aleppo e dai loro giovani. Continua, infatti, don Jabloyan:

Oggi abbiamo celebrato la Messa online, come all’epoca del Covid, ma perché tanti dei nostri giovani non possono uscire a causa del coprifuoco, che oramai è una cosa di ogni giorno qua. E abbiamo parlato proprio di questo, che è il Signore Gesù che dà senso alla nostra vita. E noi siamo figli di Don Bosco, che è vissuto come se vedesse l’invisibile, vedendo il fine, che è Gesù. E anche noi, come i suoi figli, vogliamo essere così e vedere nelle azioni quotidiane la presenza del Signore nel periodo più difficile che viviamo”.

Il Figlio di Don Bosco conclude, infine, il suo messaggio con un saluto e una richiesta:

Vi saluto a nome di tutti i confratelli della comunità e di tutti i confratelli dell’Ispettoria del Medio Oriente e vi chiediamo la preghiera e il vostro sostegno nel ricordo. Speriamo un giorno di poterci incontrare! Un forte abbraccio a tutti, ciao!

Il video-messaggio di don Jabloyan, SDB, è disponibile in lingua originale (italiano) qui.

InfoANS

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