Madagascar – Il Consigliere Generale per le Missioni: ogni Ispettoria deve riflettere l’internazionalità della Congregazione Salesiana

10 Settembre 2024

(ANS – Ivato) – Il Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla, è stato in Visita di Animazione alla Visitatoria “Maria Immacolata” del Madagascar (MDG), dal 4 al 9 settembre 2024. Durante la sua visita, accompagnato dal Superiore di MDG, don Innocent Bizimana, ha potuto incontrare i prenovizi, i novizi e i salesiani che si trovavano nella Casa Ispettoriale per la prima professione, ha visitato i novizi delle Figlie di Maria Ausiliatrice e si è rivolto brevemente ai giovani dell’oratorio di Ivato. Inoltre, ha anche visitato “Radio Don Bosco”, di cui ha potuto apprezzare l’opera di evangelizzazione, e lì ha concluso il suo intervento con un’intervista radiofonica.

Durante la sua breve visita ha potuto constatare di persona la crescita e lo sviluppo della presenza salesiana nella Visitatoria MDG, che dal 2000 ha aperto anche una presenza a Port Louis, sull’isola di Mauritius. Il cuore della sua visita è stata la prima professione di 14 novizi, l’8 settembre, e l’ingresso di altri 18 nuovi novizi. In questo nuovo anno scolastico la Visitatoria conta 45 postnovizi.

Durante la sua “buonanotte salesiana” presso la Casa Ispettoriale ha invitato i suoi confratelli a ringraziare per il grande sviluppo della presenza salesiana: “Ci sono stati debolezze e sbagli nel passato, come in tutte le imprese umane. Ma i risultati ci sono. E ringraziamo Dio per il carisma di Don Bosco, che continua a trasformare tanti giovani poveri.”

“Ora la Visitatoria sta vivendo una fecondità vocazionale. Ma non dimentichiamo che ogni Ispettoria deve riflettere l’internazionalità della nostra Congregazione mondiale. Ora la Visitatoria sta inviando annualmente missionari ‘ad exteros’, ma essa dovrebbe anche essere pronta a ricevere missionari salesiani da altri Paesi”, ha sottolineato ancora.

“Perché è importante ricevere missionari anche se abbiamo abbastanza salesiani locali? – ha insistito don Maravilla – Perché i confratelli locali hanno una percezione della propria cultura che i missionari non possiedono, mentre i missionari offrono alcune prospettive della cultura non percepite dai confratelli locali. Un’Ispettoria composta solo da confratelli della stessa cultura rischia di essere meno sensibile alla sfida dell’interculturalità e meno capace di vedere oltre i confini del proprio mondo culturale. Ma soprattutto il più grande pericolo è di fare della propria cultura locale la propria ‘zona di comfort’. Quando succede questo, la vitalità del carisma viene molto meno”.

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