L’evento si è svolto con l’obiettivo di potenziare gli spazi di formazione, interazione, dibattito, condivisione e costruzione collaborativa di proposte che contribuiscano all’innovazione dei processi (edu)comunicativi della Rete.

La mattina del primo giorno, gli Ispettori referenti per la comunicazione, suor Maria Carmelita de Lima Conceição, per le Figlie di Maria Ausiliatrice, e don Francisco Inácio Vieira Júnior, per i Salesiani, hanno tenuto un’articolata riflessione sul Sogno dei 9 anni di Don Bosco, e la Coordinatrice Nazionale della Comunicazione della RSB, suor Maike Loes, ha preparato la cornice dell’incontro, ricordando le dinamiche e il tema del I ENAC (maggio 2023).

Il primo intervento della giornata è stato su “Il sogno dei 9 anni di Don Bosco: tra carisma, comunicazione e missione”, tenuto dal Decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma, don Fabio Pasqualetti.

Questi, nel suo intervento, si è soffermato sulle ragioni che hanno spinto don Bosco a scrivere il Sogno dei 9 anni in forma di testamento, e sui successivi studi effettuati proprio per comprendere gli insegnamenti che si celano dietro la grande narrazione del sogno. Con il Sogno dei 9 anni diventano chiari il campo d’azione di Don Bosco, lo scopo della sua attività apostolica e il suo metodo educativo: il Sistema Preventivo. Attraverso un percorso storico, don Pasqualetti ha mostrato che “tutto è cambiato” nella società, ma il sogno di Don Bosco e l’oratorio continuano ad essere attuali e a rispondere alle esigenze educative delle nuove generazioni.

Dopo un momento di dibattito e interazione virtuali, le coordinatrici nazionali delle aree programmatiche Scuola, Assistenza Sociale e Comunicazione della RSB – rispettivamente suor Lucia Jacinta Finassi, Carolina Neves de Oliveira e suor Loes – hanno dato il loro contributo sul tema “La realizzazione del sogno di 9 anni nelle presenze della Rete Salesiana Brasile” dal punto di vista delle dimensioni di loro competenza.

La prima giornata si è chiusa con una condivisione sul “Manifesto ai giovani”, documento redatto in occasione dell’Incontro Nazionale RSB (Aparecida 2023), nel quale si ricorda, al primo punto, l’impegno ad “abitare e recuperare l’esperienza del cortile nelle sue varie manifestazioni, là dove i giovani si incontrano, come le reti sociali...”.

L’intervento intitolato “Il continente digitale, un gioco dove gli amici si conquistano con l’amorevolezza e la carità”, a cura di suor Mercedes Méndez Siliuto, Responsabile della Comunicazione della Congregazione delle Suore dell’Assunzione (Spagna), ha aperto il secondo giorno di lavori.

La religiosa ha sottolineato le espressioni del Sogno dei 9 anni e il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2024, associandoli attorno al tema della sapienza del cuore. Ha inoltre indicato la triade bellezza-bontà-verità come criteri guida per una presenza di qualità sulle reti sociali e perché l’edu-comunicazione sia efficace. E ha concluso il suo intervento con un invito: “Fondiamo case nel continente digitale: non presenze isolate, ma un ‘noi salesiano’. Educatori e studenti, insieme, questo è essere veramente una presenza salesiana nel continente digitale”.

Dopo la pausa, il secondo intervento, tenuto dal Segretario del Dicastero vaticano per la Comunicazione, Mons. Lucio Adrian Ruiz, ha avuto come tema “Il digitale, da strumento a cultura: una sfida per la Chiesa. Una visione a partire da ‘Una piena presenza’”.

Mons. Ruiz ha presentato una panoramica storica della visione della Chiesa sui media, sottolineando che essi non sono semplici strumenti, ma una cultura da evangelizzare. Ha parlato su argomenti come l’inculturazione, la dinamica missionaria della Chiesa e la presenza della Chiesa nel continente digitale.

Il presule, responsabile della stesura del principale documento della Santa Sede in materia – “Verso una piena presenza. Riflessione pastorale sul coinvolgimento con i social media”, ha insistito sulla necessità di “passare dalla tecnologia al kerygma, al primo annuncio, perché la tecnologia è l’attività, mentre il kerygma è l’essenza”, in quanto “la cultura digitale è uno spazio di evangelizzazione e di missione”.

Raimundo Marcelo Maciel, membro della Commissione Nazionale di Pastorale Giovanile Salesiana, ha poi fornito alcuni approfondimenti sui temi trattati da una prospettiva pastorale, evidenziando la sua esperienza con il popolo Yanomami e l’arrivo di Internet nella missione indigena di Maturacá, distretto di S. Gabriel da Cachoeira.

Nelle conclusioni dell’assise suor Loes ha tracciato un breve parallelo tra il documento “Verso una piena presenza”, del Dicastero vaticano per le Comunicazioni, e il “Manifesto ai giovani” dell’RSB. Entrambi i documenti sottolineano che “i giovani chiedono di essere trovati dove sono, anche sui social network” e che è necessario “capire i giovani dal luogo in cui sono e vogliono essere trovati”.

I partecipanti al II ENAC si sono salutati lasciandosi un compito-missione da compiere: “abitare le reti sociali in modo salesiano, passando dal sogno alla realtà, senza smettere di sognare: sognare e lavorare per il presente e il futuro dei bambini, degli adolescenti e dei giovani che ogni giorno varcano i cancelli e le porte [...] delle nostre presenze”, ha concluso suor Loes.

Tweet