L’evento, organizzato dalle cinque parrocchie di Viedma, ha riunito migliaia di fedeli della regione Viedma-Patagones e persone arrivate da altre località, riunite per implorare la sua intercessione e per ringraziarlo, là nella città in cui il “parente dei poveri” svolse la sua opera e dove oggi riposano le sue spoglie.
Sabato 9, l’attività è iniziata alle 16, con un pellegrinaggio in bicicletta dalla parrocchia Don Bosco alla cappella Sant’Artemide Zatti, nel quartiere Zatti, alla periferia di Viedma. A realizzarlo sono stati centinaia di ragazzi, ragazze, adolescenti e giovani, insieme alle loro famiglie, che una volta giunti, a destinazione, hanno partecipato alla Messa presieduta dal vescovo locale, il salesiano Mons. Esteban Laxague, e concelebrata da don Luis García e don Pedro Narambuena, Direttore della casa salesiana di Viedma e Vicepostulatore della Causa di Canonizzazione di Zatti.
Soffermandosi sulla bicicletta come simbolo della missione di Artemide Zatti, il vescovo salesiano ha affermato che, se qualcuno perdesse una ruota della sua bicicletta, forse oggi Zatti gliela restituirebbe. “Andare in bicicletta con una ruota in meno non è facile. I giocolieri pedalano su una sola ruota, ma la maggior parte di noi, su una sola ruota, non dura a lungo in piedi. Che bello quindi pensare che in questa festa Artemide Zatti possa darci la ruota che ci manca. E se sentiamo che stiamo camminando con entrambe le ruote, vediamo se sono gonfiate correttamente”.
Proseguendo, il presule ha ricordato che “Il Vangelo ci sfida ad avvicinarci a Gesù. È lui che può rimettere in forma le ruote della bicicletta affinché possiamo pedalare nella vita ogni giorno (…) Gesù è stato davvero il segreto della vita di Zatti fino alla fine dei suoi giorni. E dall’eternità continua a venirci incontro aiutandoci a camminare, perché ha sempre avuto gli occhi e il cuore rivolti a Cristo”, ha sottolineato ancora Mons. Laxague.
Parafrasando il motto di questo pellegrinaggio, il Vescovo ha spiegato: “Zatti fu egli stesso una missione perché era un uomo di preghiera. Un uomo che ha riposto la sua fiducia in Gesù, un uomo cui Gesù ha riempito il cuore, un uomo che ha saputo vedere Gesù in tutti i malati, in tutti coloro che andavano a lui e gli chiedevano qualcosa”.
Al termine dell’Eucaristia, e in ricordo della missione di Zatti, il vescovo ed i sacerdoti presenti hanno poi somministrato anche il sacramento dell’Unzione degli Infermi.
In seguito, in serata si è svolto un evento presso il Centro Culturale del Comune di Viedma, al quale hanno partecipato il sindaco di Viedma, Marcos Castro, Mons. Laxague, don Narambuena, i salesiani della comunità di Viedma, alcuni parenti di Zatti e un folto gruppo di pellegrini.
Dopo le parole del sindaco, del vescovo e, in videoconferenza, e del parroco di Boretto, la città natale di Zatti, è iniziata la presentazione del libro e del documentario: Artémides Zatti Santo. El pariente de todos los pobres. Creí. Prometí. Sané (Artemide Zatti Santo. Il parente di tutti i poveri. Credetti. Promisi. Guarii), del giornalista Martín Marín. Questi lavori si riferiscono a 25 testimonianze di prima fonte, che il regista ha consultato nell’arco di due anni durante i viaggi a Viedma e in tutto il Paese.
Domenica 10 l’attività è iniziata alle 9 del mattino con l’incontro dei pellegrini nella cattedrale di Viedma, dove il vescovo li ha accolti e ha affermato: “Davanti alla tomba del Cardinale Giovanni Cagliero, primo vescovo di queste terre patagoniche, iniziamo questa giornata. Cagliero, come Zatti, veniva dall'Italia, a dare la vita in queste terre patagoniche. E continuano ad incoraggiarci in questo bellissimo viaggio nel dare la nostra vita per gli altri. A differenza di Cagliero, che girava la Patagonia a cavallo, Zatti girava la città in bicicletta”.
Dopo aver camminato per le strade di Viedma ed essere passati davanti alla sede della curia episcopale e all’Ospedale Regionale “Artemide Zatti”, i fedeli sono giunti al parco parrocchiale “Don Bosco” dove è stata celebrata la messa centrale di questo pellegrinaggio, presieduta da Mons. Laxague e concelebrata dalla comunità salesiana locale e dai parroci delle cinque parrocchie della città di Viedma.
Nell’omelia il vescovo ha chiesto di “andare incontro agli altri come ha fatto Gesù, perché abbiano vita e vita in abbondanza. Alla festa di Zatti sarebbe bellissimo scoprire che tutti possiamo dare vita agli altri… Perciò oggi chiediamo per avere la grazia di fare il bene”, ha evidenziato il Vescovo salesiano.
Per la benedizione finale, Mons. Laxague ha invitato all’altare medici, infermieri e operatori sanitari. Appoggiando le mani sull’altare, il vescovo, i sacerdoti e tutto il popolo di Dio riunito hanno alzato le mani per benedire ciascuno di loro, la loro vocazione, il loro lavoro e le loro famiglie.
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