A circa 831 chilometri a nord-ovest di Nairobi si trova il campo profughi di Kakuma, il secondo più grande dell’Africa. A Kakuma i rifugiati sono arrivati nel 1992 e attualmente il campo ospita oltre 300.000 rifugiati, provenienti principalmente da Congo, Eritrea, Etiopia, Sud Sudan, Sudan, Somalia, Rwanda e Burundi.
I salesiani hanno iniziato la loro presenza a Kakuma nel 1993. Gestiscono l’unica parrocchia cattolica all’interno del campo profughi di Kakuma, con dieci capelle sparse per il campo. Qui la pastorale è veramente di primo annuncio e di evangelizzazione diretta di bambini, ragazzi e adulti, generalmente molto aperti ai valori cristiani e al messaggio evangelico.
Un aspetto importante del lavoro salesiano nel campo è l’Istituto Tecnico Don Bosco, che con l’aiuto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR) offre competenze tecniche ai rifugiati in sette centri. Attraverso corsi di muratura, elettricità ed energia solare, meccanica dei veicoli a motore, idraulica, sartoria, saldatura e fabbricazione, segreteria, computer e alfabetizzazione, ai rifugiati vengono fornite quelle competenze professionali che li aiuteranno ad integrarsi nel loro Paese o in un altro dove saranno ricollocati.
I Salesiani si occupano anche della comunità ospitante, il popolo Turkana, che è fondamentalmente nomade. Essendo tradizionalmente dediti alla pastorizia, il tasso di analfabetismo tra loro è molto alto, poiché i bambini vengono avviati nella selva per badare agli animali.
Al termine della sua visita a Kakuma, il Consigliere Generale per le Missioni ha espresso le sue congratulazioni all’Ispettore di AFE ai suoi confratelli per il loro impegno a Korr e a Kakuma. Ha sottolineato che “ogni Ispettoria ha bisogno di una presenza missionaria perché è un segno credibile e uno stimolo per l’impegno missionario dei confratelli. La presenza missionaria, spesso difficile e impegnativa, dà nuovo entusiasmo vocazionale e rivitalizza l’identità carismatica dei confratelli dell’Ispettoria”. E allo stesso modo, ha sottolineato, “l’impegno missionario dell’Ispettoria è il termometro dello spirito missionario dei confratelli”.
Dopo la sua visita a Kakuma, prima di partire per Roma il 1° marzo, don Maravilla ha incontrato anche i 37 prenovizi della Ispettoria AFE e i 52 studenti di teologia del centro salesiano di Nairobi-Utume.