All’inaugurazione hanno partecipato parlamentari dei diversi gruppi politici, rappresentanti di “Misiones Salesianas” e dei Salesiani di Pamplona (città sede di “Misiones Salesianas” in Navarra), rappresentanti di varie associazioni ed enti del terzo settore legati all’opera salesiana.
Nel suo discorso di apertura, Unai Hualde ha accennato al bando per la concessione di sovvenzioni a progetti di Educazione allo Sviluppo come quello di “Misiones Salesianas”, con cui si sostiene la mostra, per confermare il “fermo impegno del Parlamento della Navarra nella difesa dei diritti umani e nella denuncia di ogni violazione. Questo tipo di iniziative – ha proseguito il Presidente – contribuisce a rendere visibile e ad avvicinarci alla barbarie della guerra. Continueremo a incoraggiare, premiare e sovvenzionare questo tipo di attività”.
In questo contesto, e a quasi due anni dall’invasione russa dell’Ucraina, Unai Hualde ha sottolineato la “forza e il potere del fotogiornalismo” per farci calare in questo “dramma umano, fatto di morti, sfollati o rifugiati ai confini tra Ucraina e Moldavia, Polonia o Romania”. L’anno scorso, come spiegato dal Presidente, decine di persone sono morte ogni giorno nel tentativo di raggiungere la Spagna, tra cui 384 bambini. “La tragedia in Ucraina è relativamente vicina e può essere accostata ad altri luoghi, come la Palestina, dove la barbarie e il terrore sono anch’essi in mostra”, ha aggiunto.
Il Presidente Hualde ha poi concluso congratulandosi con gli autori e gli organizzatori della mostra, incoraggiando il pubblico a “venire nella sede della Camera” e a “contribuire dalla Navarra, che è una comunità solidale e accogliente, all’appello sociale contro la guerra”.
Successivamente, Óscar Pérez, Coordinatore della zona nord di “Misiones Salesianas”, ha ringraziato il Parlamento per aver dato loro l’opportunità di esporre “La vida en una maleta”, il risultato di un meticoloso lavoro di osservazione e denuncia da parte di quattro artisti di quattro Paesi diversi, che cercano di lasciare una testimonianza e sollecitare una soluzione ad una guerra che rischia di essere dimenticata.
“Abbiamo voluto illustrare e ricordare la situazione della popolazione sfollata dell’Ucraina, la maggior parte della quale è fuggita attraverso il confine polacco verso gli Stati europei, compresa la Spagna, stabilendosi anche in Navarra – ha spiegato Pérez –. Di fronte all’emergere di nuove situazioni cruente in altre parti del mondo, il rischio è quello di dimenticare. L’attualità fa notizia, ma la tragedia della popolazione ucraina rimane”, ha concluso.
L’inaugurazione si è infine conclusa con una visita guidata condotta da Edu Léon, che ha curato la mostra.
L’esposizione fotografica è composta da 56 immagini dei fotoreporter Olmo Calvo, Bruno Thevenin, Ioana Moldovan e Edu Léon (14 per autore, più tre di “Misiones Salesianas”, di dimensioni 50 x 75 cm), accompagnate da un breve testo esplicativo che, a sua volta, funge da riflessione sulla più grande tragedia umanitaria, in Europa, dopo la Seconda Guerra Mondiale. “La vida en una maleta” è un’opera collettiva che racconta con profondità e sensibilità le storie di resilienza emerse nel contesto della guerra in Ucraina.
La mostra rimarrà aperta al pubblico nell’Atrio della sede della Camera fino al 2 febbraio, dalle 09:00 alle 20:00 nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì e venerdì, e dalle ore 11:30 alle ore 14:00 il sabato.
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