Scopo primario dell’evento è far sì che i responsabili di tutti i musei salesiani si conoscano, apprezzino il lavoro svolto dai musei che gestiscono e imparino attraverso lo scambio reciproco con altri. A questo si affianca l’altra finalità esplicita dell’appuntamento: far comprendere e definire l'identità missionaria salesiana dei musei salesiani, perché venga accettata pienamente e i loro responsabili si impegnino a viverla e a portarla nel funzionamento quotidiano di queste istituzioni.
“Tutte le istituzioni salesiane devono essere una chiesa, una scuola, una casa e un cortile. E ogni museo è un'istituzione culturale ed educativa. I salesiani evangelizzano educando. Così ogni museo, anche se la sua collezione è costituita solo da oggetti della natura o legati alla vita di una persona, può diventare un'istituzione educativa e quindi evangelizzatrice, attraverso il modo in cui trattiamo gli oggetti della nostra collezione e la nostra interazione con i visitatori” ha spiegato don George Menamparampil, che coordina l’incontro da parte del Settore per le Missioni salesiane.
“Quest’identità missionaria salesiana deve essere definita, accettata, promossa e applicata da tutti i nostri musei” ha aggiunto ancora il salesiano.
Indicando poi gli spunti condivisi nelle riflessioni di questi giorni, don Menamparampil ha osservato che tutti i musei salesiani devono essere anche direttamente consapevoli del ruolo che potrebbero svolgere in relazione alle culture in rapida scomparsa delle comunità etniche indigene minoritarie, e che almeno alcuni dei musei salesiani, oltre ad esporre mostre didattiche di manufatti materiali e altri oggetti, sono chiamati a diventare centri di riflessione, studio, ricerca, documentazione e promozione di queste culture.
Al termine di questo raduno, il Settore Missioni mira anche a formare una rete di musei salesiani nel mondo, così da favorire l'apprendimento reciproco, il sostegno e la crescita negli anni a venire e stabilire meccanismi e processi per animare questa rete e promuovere una collaborazione continua.
Grande importanza sarà assegnata ai responsabili di queste istituzioni che saranno chiamati a diventare più direttamente consapevoli dei modi per rendere il loro museo più educativo, più salesiano e più missionario; tutti devono ricercare l’auto-sostenibilità economica; e tutti devono dedicarsi a ricercare le ultime novità in campo museologico e l’uso delle più moderne tecnologie per ottenere musei più efficaci.
Oltre alla condivisione, da parte di ogni museo partecipante, di presentazioni, proposte e discussioni sui temi di interesse comune, il programma dei lavori prevede anche diverse visite: al Museo Etnologico Missionario di Castelnuovo Don Bosco, ai Becchi, al Museo Contadino di Colle Don Bosco, al Museo di Mamma Margherita a Capriglio e al Museo “Casa Don Bosco” a Valdocco.
L’intero programma è sponsorizzato da “Missioni Don Bosco”, la Procura Missionaria salesiana di Torino, attraverso il Fondo di Solidarietà del Rettor Maggiore.