Durante i tre giorni di permanenza nella residenza vescovile, i salesiani hanno avuto l'opportunità di esplorare vari luoghi, impegnarsi con la comunità e partecipare a dialoghi significativi con i sacerdoti diocesani, oltre che con il Vescovo stesso. I Salesiani hanno avuto modo di conoscere le sfide e le difficoltà presenti. Proprio alla luce di queste situazioni, Mons. Shukardin ha invitato i salesiani a vivere tra i giovani della sua Diocesi. Il Vescovo, infatti, in passato aveva già incontrato il Rettor Maggiore per discutere in merito a questo invito.
Nell’ambito di questa visita, il 31 dicembre scorso, i salesiani si sono spostati a Mirpur Khas, presso il Centro Educativo e Culturale “Joti”, per partecipare al ritiro annuale, facilitato dai padri colombaniani. Guidato da don Tomas King, missionario irlandese, questo ritiro ha rappresentato un momento di ringiovanimento e riaffermazione dell'impegno affidato da Dio alla missione salesiana in Pakistan.
L'ultimo giorno del ritiro, don King ha invitato i salesiani a visitare una tribù locale e ad assistere a una cerimonia di matrimonio. Questa esperienza illuminante ha permesso loro di osservare le sfide affrontate dalle minoranze povere e discriminate in Pakistan. Il Vescovo Samson, per questo, ha atteso con impazienza l'arrivo dei Salesiani, che possono dare un contributo importante al benessere dei giovani, affrontando il dramma della povertà e di un’istruzione limitata, che porta a una situazione di schiavitù generazionale.
I Salesiani del “Don Bosco Quetta” hanno ringraziato di cuore per l'esperienza arricchente vissuta nella Diocesi di Hyderabad e per il sicuro viaggio di ritorno a Quetta, la sera del 6 gennaio scorso.
Così, entrando nel nuovo anno, i Salesiani del “Don Bosco Quetta”, con rinnovato vigore e con un più forte impegno verso la loro missione, si prefissano un obiettivo chiaro: impegnarsi con i giovani, con i poveri e con gli abbandonati.
Francis Nhat, SDB
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