RMG – Le Strenne dei Rettori Maggiori Salesiani: Don Ziggiotti

19 Dicembre 2023

(ANS – Roma) – Negli anni dal 1952 al 1965 a guidare la Congregazione Salesiana fu don Renato Ziggiotti, eletto a questa missione dal Capitolo Generale XVII della storia dell’Opera fondata da Don Bosco. Egli fu il primo Rettor Maggiore a non aver conosciuto direttamente Don Bosco – anche se emise i primi voti già nelle mani di Don Rua, il primo erede del fondatore.

Durante il suo Rettorato la Congregazione dovette affrontare grandi sfide, raggiungendo però anche importanti traguardi. Come Rettor Maggiore si impegnò con tutte le sue forze per l’unità della Congregazione e la sua ricostruzione spirituale e materiale che la Seconda Guerra mondiale e altre guerre nelle varie parti del mondo avevano inclinato.

Al tempo stesso, poté vedere con soddisfazione l’edificazione della Basilica di San Giovanni Bosco a Roma, il santuario di Don Bosco sul Colle Don Bosco ed ottenne di portare a Roma il Pontificio Ateneo Salesiano di Torino. Sotto il suo rettorato, inoltre, la Congregazione ebbe il massimo della sua espansione e diffusione nel mondo, almeno fino ad oggi.

Don Ziggiotti partecipò personalmente alle prime tre sessioni del Concilio Ecumenico Vaticano Il (1962-1965) e sviluppò il processo intrapreso da don Rinaldi diventando il primo Rettor Maggiore ad incontrare personalmente tutti i salesiani sparsi per il mondo.

Egli fu anche il primo Rettor Maggiore Emerito: nel 1965, durante il CGXIX, vista la sua età e il nuovo cammino che la Congregazione doveva prendere dopo il Concilio, in umiltà, dopo 13 anni di governo della Congregazione, si dimise per passare la mano ad altri, e silenziosamente si mise da parte. Trascorse gli ultimi anni della sua vita, nella preghiera, nella riflessione, nel servizio pastorale, prima al Colle Don Bosco come Rettore del Tempio, quindi ad Albarè di Costernano, nel Veneto che gli aveva dato i natali.

Anche per Don Ziggiotti, come per i suoi predecessori, la strenna era “un pensiero”, “una raccomandazione appropriata”. E anche lui, per le strenne, si rifà alla tradizione di Don Bosco e dei suoi successori; ma si evidenzia maggiormente l’esigenza di adattarle ai tempi.

Come quelle dei suoi predecessori, le strenne di Don Ziggiotti sono, nella forma, brevi, semplici, facilmente ricordabili e molto pratiche. Tornando all’antico, in più casi sono multiple, cioè ci sono più Strenne per anno, dedicate ai diversi gruppi della galassia salesiana.

È stato detto di Don Ziggiotti: “Viveva di Dio, viveva di Chiesa. Viveva della Madonna e di Don Bosco. Per conseguenza viveva per i suoi confratelli e per la loro missione”. E le sue strenne sono una testimonianza di queste caratteristiche. La prima strenna, quella del 1953, è dedicata all’Eucarestia; l’ultima quella del 1965, ricorda ai Salesiani i tre amori di Don Bosco: l’amore all’Eucarestia, a Maria Ausiliatrice, al Papa. E gli stessi temi ricorrono più volte nelle sue 13 Strenne, tutte ormai saldamente conservate negli Atti del Consiglio Superiore.

Altre strenne, come detto, sono invece legate ai tempi, ad avvenimenti della

Chiesa e della Congregazione: come alcuni anniversari significativi (centenario della morte di San Domenico Savio o della presentazione delle Costituzioni o delle Apparizioni di Lourdes), o altri eventi di rilevanza mondiale (su tutti, il Concilio Ecumenico).

Tra i temi ricorrenti, infine, ritornando alle espressioni più genuine di Don Bosco, non mancano i richiami agli strumenti utili per la vita cristiana e la santificazione personale, specialmente nei messaggi rivolti a giovani, Exallievi e Salesiani Cooperatori.

Ecco, di seguito, le Strenne lasciate in eredità da don Renato Ziggiotti:

1953: “Viviamo tutti e sempre nel cuore e nello spirito di San Giovanni Bosco, coltivando la fede e l’amore a Gesù nella SS. Eucarestia”;

1954: “Viviamo tutti e sempre nello spirito, nel cuore e nella purezza angelica di Maria Immacolata Ausiliatrice”;

1955: “San Domenico Savio addita ai nostri giovani la via della virtù; ricorda ai genitori e agli educatori la sapiente pedagogia di San Giovanni Bosco”;

1956: “Educatori, allievi, ex allievi e Cooperatori Salesiani diano la massima importanza all’istruzione religiosa, sostegno della fede e guida sicura nella vita cristiana”;

1957: A giovani e Cooperatori. “Nel Centenario della morte di San Domenico Savio, Egli sia modello a tutti di fermezza di carattere e di fedeltà nell’adempimento dei nostri doveri verso Dio e verso il prossimo”;

- Ai Salesiani. “Guardiamo al Venerabile Don Rua per imitarne la mirabile vita d’unione con Dio, di lavoro intenso e di attaccamento alla Regola e a Don Bosco”;

1958: “Nel Centenario dell’Apparizione dell’Immacolata a Lourdes, onoriamo la Vergine SS. ma con la recita devota del S. Rosario”;

1959: Ai salesiani: “Nel Centenario della presentazione delle Costituzioni al Sommo Pontefice Pio IX, il nostro Santo Fondatore ce ne raccomanda l’esatta osservanza e in particolare la fedeltà alla meditazione in comune e al rendiconto mensile”.

- A giovani, Cooperatori, ed Exallievi. “La S. Messa è la più perfetta preghiera del cristiano. Impariamo ad assistervi con maggior fede, devozione e profitto spirituale”;

1960: Ai salesiani: “Salviamo la moralità con la modestia angelica, con l’assistenza assidua, paterna e paziente, con la pietà sacramentale e mariana”.

- Ai Giovani. “Servite Domino in laetitia. State allegri senza mai offendere il Signore”.

- Agli Exallievi e Cooperatori. “Nella famiglia e nella Società collaboriamo a rendere onesto e sano il divertimento”

1961: “Recitiamo tutti i giorni l’Ave Maria per la pace in casa. Pax Domini sit semper nobiscum. La pace sia con noi”;

1962: “Giuriamo fedeltà al programma che ci ha lasciato Don Bosco”.

- Ai Salesiani. “Oboedientia et pax”;

- Agli Allievi. “Ai nostri Allievi additiamo la stella del nostro firmamento. Essi faranno la campagna dei Sacramenti: Gesù fonte di grazia e Maria SS.ma il canale che ce la trasmette; Gesù luce perenne e Maria stella che orienta il nostro cammino; Gesù fuoco che brucia le nostre miserie e Maria tutta bella, tutta santa, immacolato fulgore di santità”;

- Alla terza Famiglia Salesiana. “Alla terza Famiglia dei Salesiani nel mondo additiamo il cuore fiammante e li lanciamo nell’apostolato del buon esempio e nella difesa della Fede”;

1963: “Credo unam, sanctam, catholicam et apostolicam Ecclesiam”;

1964: Sogno dei Diamanti. “Pia Salesianorum Societas qualis esse debet”. “Vivere la vita della Chiesa universale nella nostra Famiglia, in umiltà di spirito, in santità di vita e in zelo d’apostolato”;

1965: “Nel terzo cinquantenario della nascita di San Giovanni Bosco 1815-1965 coltiviamo in noi stessi e diffondiamo tra i nostri allievi e fedeli le devozioni care a Don Bosco: all’Eucarestia, Maria Ausiliatrice e al Papa, e in modo particolare all’Eucarestia”;

- Ai giovani: “Educazione del carattere”.

- Ai Cooperatori ed Exallievi: “Educazione dei figli in famiglia”.

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