“L’amore costruisce la pace e la solidarietà” è stato, infatti, il tema prescelto dagli organizzatori per questa seconda edizione del maggior festival cinematografico giovanile di ispirazione salesiana, e 549 sono i cortometraggi candidati dai giovani di oltre 40 Paesi, di tutti i continenti: opere che tutte insieme formano un caleidoscopio colorato e multiforme, che esprime tutta la ricchezza dei contesti in cui il carisma di Don Bosco si è radicato, e che trasmette la freschezza del pensiero giovanile su temi fondamentali quali, per l’appunto, l’amore, la pace e la solidarietà.
“Per questa seconda edizione del DBGYFF abbiamo optato di rivolgerci direttamente ai ‘nostri’ giovani, quelli cioè che fanno parte dei nostri movimenti, che crescono nei nostri ambienti, in breve, che hanno respirato il nostro carisma – ha spiegato nell’occasione Don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana –. Siamo certi che da loro, attraverso l’arte della cinematografia, potremo ora ricevere molte indicazioni importanti, che faranno bene anche a noi. E da parte nostra vogliamo celebrarli nel miglior modo possibile”.
Anche il sig. Alberto Rodríguez, SDB, Presidente della Fondazione DON BOSCO NEL MONDO, che sostiene pure quest’edizione del DBGYFF condivide il medesimo entusiasmo: “È una grande gioia per noi assistere e promuovere questo festival, perché è un mezzo efficace e concreto per sostenere i giovani, i loro sogni, le loro aspettative e quanto hanno da dirci”.
Una significativa novità che marca il passo rispetto alla prima edizione del DBGYFF è la scelta della venue per la proiezione centrale: dalla culla della salesianità di Torino-Valdocco, come fu nel 2021, si passa ora al cuore dell’industria cinematografica, Los Angeles, la città che ospita gli studios più famosi al mondo, quelli di Hollywood. Una scelta che è stata resa possibile solo grazie alla disponibilità e al coinvolgimento diretto della Famiglia Salesiana di entrambe le Ispettorie statunitensi, dell’Est (SUE) e dell’Ovest (SUO).
“Siamo stati subito entusiasti di collaborare e metterci a disposizione del Settore per la Comunicazione, della Congregazione e più in generale dei giovani del mondo, appena ce n’è stata fatta richiesta” ha spiegato don Mel Trinidad, Superiore di SUO, l’Ispettoria che si sta occupando di tutti i preparativi di logistica locale per la proiezione centrale del DBGYFF. “È davvero una benedizione per noi, perché ci sta aiutando anche a risvegliare il protagonismo e la creatività dei nostri giovani, e a far conoscere maggiormente Don Bosco all’esterno. Mai come stavolta possiamo dire davvero: è il nostro festival!” conclude don Trinidad.
Se dunque è a Los Angeles che si concentreranno le luci dei riflettori, non va dimenticato che una cosa che è rimasta invariata anche per quest’edizione del DBGYFF è il suo carattere realmente “globale”. E non solo per la partecipazione mondiale dei giovani, ma anche perché le proiezioni dei 52 corti selezionati dalle giurie regionali, e così acceduti alla fase finale della manifestazione, potranno essere realizzate davvero in ogni comunità o casa della Famiglia Salesiana nel mondo.
“Il meccanismo scalare del festival è stato uno dei segreti del successo della passata edizione e abbiamo deciso di mantenerlo inalterato. Sono convinto che ogni Paese, Ispettoria e comunità prenderà sul serio questa proposta, che tra le altre cose serve proprio a mettere in contatto, ad avvicinare i salesiani ai giovani – ha aggiunto da parte sua don Ricardo Campoli, Referente per le Americhe del Settore per la Comunicazione Sociale e incaricato della promozione del DBGYFF –. Infatti, tante volte parliamo dei giovani e ci sforziamo di fare progetti per loro, ma stavolta abbiamo l’opportunità unica di vederli e ascoltarli direttamente e apprezzare i loro sforzi artistici”.
Proprio per favorire la realizzazione capillare del festival, attraverso l’organizzazione di proiezioni speciali da realizzare nelle case della Famiglia Salesiana di tutti i continenti, il comitato organizzatore del DBGYFF ha già condiviso con tutti i Delegati per la Comunicazione Sociale il link dove è possibile iscrivere la propria casa ad ospitare una proiezione del festival; e i Delegati, a loro volta, stanno promuovendo le iscrizioni nelle loro realtà. In questo modo, una volta registratosi, chiunque potrà accedere all’ambiente digitale in cui si trovano tutti i materiali (corti, materiali promozionali, loghi, etc…) per organizzare la propria celebrazione.
Conclude, infine, il Direttore del festival, don Harris Pakkam: “In ogni casa, oratorio, scuola o centro in cui verrà organizzata una proiezione del DBGYFF 2023 si potrà dare riconoscimento e voce ai giovani dei nostri ambienti, che in molti casi parlano proprio dell’amore, della pace e della solidarietà vissuti e sperimentati nelle nostre realtà; giovani che usano i nostri linguaggi, che vivono e trasmettono il Sistema Preventivo di Don Bosco. Sarà un modo per dare parola ai nostri giovani che parlano ad altri giovani. E per noi sarà una grande occasione per imparare”.
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