Pur essendo nuovo come approccio, il lavoro non è del tutto nuovo per i Salesiani, che hanno già un’esperienza più che trentennale di trattare con ragazzi e giovani detenuti. La Casa di Reinserimento (MHAP), sita nella “Don Bosco Boys’ Home” e nel “Training Center” di Cebu, è stata programmata per dare un trattamento intenso di reinserimento ai ragazzi in conflitto con la legge, dopo che hanno fatto un’esperienza di comunità o trascorso un periodo di riabilitazione al Centro di Riabilitazione Regionale per Giovani, o al Centro Operativo “Seconda Opportunità” di Cebu City, oppure alla Comunità degli Scout. Lo scopo della Casa Magone MHAP è di preparare i CICL a una vita indipendente e di facilitare la loro graduale reintegrazione nella società come individui produttivi.
L’attuale Casa Magone MHAP è diretta da un Direttore del Programma e da un Assistente del Direttore, e ha uno staff che comprende 2 operatori sociali, 2 psicologi, 2 educatori e 2 genitori della Casa, ed è chiamato collettivamente ‘Squadra di Aiuto Magone’. La squadra serve ogni anno un massimo di 20 giovani residenti nel centro e venti giovani con base nella comunità: un rapporto orientato alle persone, considerato gestibile per fornire servizi di qualità. Dal 2010, quando la Casa Magone MHAP è cominciata, sino ad ora, luglio 2016, il programma ha seguito 129 beneficiari, le cui infrazioni vanno da omicidio a stupro, furto e rapina. Essa ha un totale di 73 giovani reintegrati, di cui 37 (e cioè il 51%) sono già impiegati con profitto. Quarantacinque (62%) sono con le loro famiglie, mentre 24 (33%) vivono in maniera indipendente.
L’opera ha ricevuto dal Dipartimento governativo del benessere sociale e dello sviluppo il riconoscimento “Best Practice” come modello che funziona per la giustizia reintegrativa, che può essere replicato da istituzioni private, organizzazioni e agenzie governative coinvolte nel lavoro con i CICL. Alla fine di questo progetto pilota, la Casa Magone MHAP prevede un impegno più forte e più profondo dei Salesiani per aumentare il programma di inserimento dei CICL, nella speranza di offrire loro seconde opportunità.