Alla cerimonia, con un numero ridotto di partecipanti a causa della pandemia, hanno partecipato: don Mauel Cayo, Superiore dell’Ispettoria salesiana del Perù, don Hugo Orozco, Consigliere Regionale per l’Interamerica, don Francisco Sánchez, Superiore dell’Ispettoria salesiana dell’Ecuador, mons. Jesús María Aristín, Vescovo di Yurimaguas e don Jesús Jurado, Vice Postulatore. Erano presenti, inoltre, altri ospiti come l’Arcivescovo di Lima, mons. Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio. Quest’ultimo ha presentato il Delegato Episcopale, don Sandro Carbone, il Procuratore di Giustizia, don Edwin Limas e il Notaio, don Manuel Zegarra, con la finalità di iniziare il Processo Diocesano.
Alla fine della cerimonia, don Hugo Orozco ha ringraziato il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, per l'inizio del Processo. Da parte sua, l'Arcivescovo di Lima ha presentato la figura del Servo di Dio Luigi Bolla, descrivendolo come un "uomo che sapeva mediare ed educare il popolo all'amore e al perdono. E grazie a don Bolla, la violenza tra popoli fratelli è stata evitata in molte occasioni".
In serata, a partire dalle ore 19.30, mons. Martín Quijano, SDB, Vescovo di Pucallpa, ha presieduto la Santa Messa insieme a mons. Jesús María Aristín, Vescovo di Yurimaguas, presentando la figura di questo grande missionario “che ha saputo condurre il suo popolo su sentieri di amore e perdono". Ha ricordato che il nome con cui lo chiamava la sua gente, Yánkuam' Jintia, è stato dato proprio nel momento in cui don Bolla è stato la vera stella che ha illuminato il cammino di questo popolo.
Durante la celebrazione, inoltre, è stata letta una lettera di don Igino Biffi, Superiore dell’Ispettoria salesiana Italia Nord-Est: "È qui a Schio che è nata la vocazione di uno dei più brillanti e noti missionari salesiani, don Luigi Bolla – si legge nella lettera – Lo preghiamo di far sorgere vocazioni salesiane appassionate per Cristo e dedicate al Vangelo e ai giovani, sull'esempio di Don Bosco".