Anche se il flusso principale delle piogge è cessato nella giornata di ieri, lunedì 5 aprile, il livello dell’acqua è ancora alto e complica notevolmente i lavori di soccorso, necessari per ritrovare i dispersi e ripristinare le strade e le vie di comunicazione nell’area colpita.

I Salesiani della Visitatoria “San Callisto Caravario” di Timor Est (TLS), con sede proprio a Dili, nel quartiere di Comoro, uno dei centri di questa calamità naturale, stanno dando rifugio nel loro complesso “Comoro Don Bosco” a circa 3.000 persone fuggite in fretta e furia dalle loro case a causa delle inondazioni, e che hanno perso tutto quanto possedevano. A loro sono state distribuite coperte, cibo e farmaci di base.

Anche l’arcivescovo di Dili, il salesiano mons. Virgilio do Carmo da Silva, si è reso presente e prossimo alla popolazione, visitando il centro salesiano e portando le sue parole di consolazione agli sfollati.

Ma ad essere precisi è tutta la Famiglia Salesiana – con le comunità delle Figlie di Maria Ausiliatrice presenti anch’esse a Comoro, i Salesiani Cooperatori, i membri dell’Associazione di Maria Ausiliatrice e gli Exallievi di Don Bosco – ad essersi attivata per tendere una mano in soccorso della popolazione colpita dalle inondazioni.

Attualmente la Visitatoria TLS conta 11 comunità canoniche a Timor Est, di cui 3 situate proprio nella Capitale, nel distretto di Dili-Comoro: la parrocchia di Maria Ausiliatrice, con anche la Casa della Visitatoria; il “Don Bosco Technical Centre”, un grande Centro di Formazione Professionale con un vasto oratorio; e la comunità del Postnoviziato, con il centro studi di Filosofia.

Invece, nelle province dell’Indonesia orientale colpite dalle inondazioni i Salesiani di Don Bosco non sono ancora presenti. L’unica presenza nella è la comunità “Don Bosco” situata sull’isola di Sumba, che sembra non abbia registrato grossi danni.

“Preghiamo per il popolo di Timor Est e dell’Indonesia orientale e manifestiamo loro la nostra solidarietà”, invocano i salesiani di quella regione.

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