Sierra Leone – Aiuti urgenti per centinaia di bambini che hanno perso tutto in un incendio

29 Marzo 2021
Foto: Misiones Salesianas

(ANS – Freetown) – La capitale della Sierra Leone è ancora una volta teatro di una tragedia di grandi proporzioni: un vasto incendio scoppiato nella notte di mercoledì presso il sobborgo di Susan Bay, vicino alla baia di Freetown, ha distrutto più di 10 ettari di terreno ricoperto di baracche e casupole in legno e lamiera. Oltre 500 di queste abitazioni sono ridotte in cenere e più di 5.000 persone hanno perso tutto, tra cui più di 600 minori, ragazzi e ragazze, beneficiari dei programmi socio-educativi dell’opera salesiana “Don Bosco Fambul”. I salesiani hanno già annunciato che le loro porte sono aperte per accogliere, aiutare e proteggere, soprattutto bambini, adolescenti e madri con bambini piccoli.

“Abbiamo perso tutto. Siamo usciti il più velocemente possibile non appena abbiamo sentito le grida ‘Al fuoco, al fuoco!’ Eravamo per strada, senza cibo da quel giorno e senza sapere dove andare, perché sono io che mi prendo cura di mia nonna, che è molto anziana”, racconta Yaikain, una delle ragazze ospitate al “Don Bosco Fambul” e che, come centinaia di bambini, ha urgente bisogno di aiuto.

In sole quattro ore, e per ragioni ancora sconosciute, il fuoco si è diffuso attraverso il legno e il cartone che dava forma alla maggior parte delle umili case. Apparentemente non ci sono vittime, ma si contano circa 80 feriti e più di 5.000 sfollati.

“Bambini, adolescenti e mamme con neonati sanno che hanno un posto sicuro dove andare al ‘Don Bosco Fambul’”, racconta il missionario salesiano spagnolo don Jorge Crisafulli.

I salesiani hanno agito in questo modo già in altre simili tragedie, aprendo le loro porte e offrendo tutto l’aiuto possibile alla popolazione più bisognosa.

L’hanno fatto durante l’epidemia di Ebola, nel 2015, accogliendo i minori orfani; nel dicembre 2016, quando un altro incendio nel sobborgo di Angola Town lasciò centinaia di persone senza casa; lo hanno fatto di nuovo nell’agosto 2017, quando i cortili salesiani sono diventati per diversi mesi la nuova casa per decine di persone, quando una frana sulla collina “Sugar Loaf” (Pan di zucchero) causò oltre 1.000 morti e centinaia di feriti e sfollati; e, infine, lo hanno fatto durante il confino per la pandemia di Covid-19, ospitando decine di bambini.

“Molti bambini che avevamo salvato dalla strada e reintegrato con le loro famiglie vivevano lì. Anche molte minorenni del programma antiviolenza, salvate dalla prostituzione, sopravvivevano stipate in queste umili baracche. Più di 600 ragazzi e ragazze che serviamo nei nostri programmi hanno perso tutto nell’incendio di ‘Susan Bay’, quindi abbiamo urgente bisogno di aiuti per coprire le loro necessità di base” aggiunge don Crisafulli.

I salesiani stanno collaborando con il governo, l’ufficio del sindaco e altre ONG attive a Freetown, sono chiari. “L’abbiamo fatto in passato e lo faremo ancora: aiuteremo coloro che hanno perso tutto dando loro riparo, vestiti, prodotti per l’igiene, cibo e medicine, quindi avremo bisogno a nostra volta di un aiuto urgente per centinaia di minori, per poter coprire i loro bisogni primari e accoglierli al Don Bosco Fambul”, conclude il missionario salesiano.

Fonte: Misiones Salesianas

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