RMG – Ricerche Storiche Salesiane n° 75

22 Gennaio 2021

(ANS – Roma) – È stato pubblicato il numero 75 (luglio-dicembre 2020) di "Ricerche Storiche Salesiane" (RSS), la rivista bimestrale di Storia religiosa e civile, pubblicata dall’Istituto Storico Salesiano (ISS).

La rivista accoglie, nel settore STUDI di questo numero, tre saggi:

Una “Congregazione di carattere esclusivamente italiano”? Complessità politiche, sociali, giuridiche pertinenti all'istituzione di un’Ispettoria tedesca dei Salesiani di don Bosco è lo studio di Joachim Bürkle. Il saggio è diviso in tre parti. Nella sua prima parte vengono analizzati gli inizi dell’operato salesiano in Germania, indagando in particolare le cause e i processi che portarono alla fondazione della prima sede salesiana in territorio tedesco, così come gli ostacoli concreti che furono affrontati. Un particolare riferimento viene fatto al collegio di Würzburg, fondato nel 1916, che fu l’unica casa salesiana a sorgere ancora al tempo dell’Impero tedesco. Nella seconda parte del saggio si tratta della crescita della comunità nel corso della Repubblica di Weimar, esaminando i fattori fondamentali dell’espansione, l’organizzazione dell’Ispettoria e, in ultimo, la nascita dei singoli centri. Inoltre, vengono indagati i problemi riguardanti i possibili sviluppi dell’opera salesiana e i metodi per garantire un potenziale di crescita. La terza parte del saggio è dedicata al periodo del Nazionalsocialismo. Sebbene la canonizzazione di don Bosco, avvenuta il giorno di Pasqua del 1934, avesse suscitato non poche attese, esse furono ben presto deluse: la fase nazionalsocialista rappresentò infatti “anni difficili” per i Salesiani in Germania.

Il secondo contributo di Paolo Pieraccini tratta il tema: Risveglio nazionale arabo e cattolici di Terra Santa: il caso della Società salesiana (1904-1920). Prima parte. Giunti in Terra Santa nel 1891, i salesiani dovettero presto confrontarsi coi fermenti ideologici della nahda. Gran parte dei sacerdoti arabi della Congregazione salesiana, infatti, si ribellarono ai loro superiori italiani, ritenendoli troppo condiscendenti ai disegni politici del governo di Roma in Palestina ed eccessivamente inclini impiegare l’italiano come lingua d’insegnamento e di comunicazione all’interno della comunità. Essi accusavano i superiori di voler soffocare, assieme alla loro lingua, lo “spirito nazionale” del popolo arabo. Una lettera della Santa Sede al patriarca latino Filippo Camassei (15 aprile 1912) parve accogliere alcune delle loro più importanti istanze. Nel documento venivano biasimate le congregazioni religiose occidentali, perché insegnavano il Catechismo e spiegavano il Vangelo in “lingua straniera”. La disputa, complice l’irresolutezza di Camassei, divenne particolarmente acuta durante la Prima guerra mondiale: i sacerdoti arabi manifestarono ancor più apertamente la loro volontà di accedere alle cariche religiose più importanti e il desiderio di prendere il controllo della società salesiana. Essi erano mossi sia dall’ambizione personale sia dal desiderio di volgere ancor più le istituzioni religiose, assistenziali e scolastiche dei figli di don Bosco al servizio della popolazione locale. In particolare, essi intendevano curare l’educazione con i giovanetti arabi in modo tale da preservarne l’identità nazionale. Per perseguire i loro obiettivi non esitarono ad accusare presso le autorità ottomane i salesiani sudditi di potenze in guerra con la Turchia. Denunciando questi loro confratelli esteri di comportamento anti-patriottico contribuirono alla deportazione di diversi di essi in Anatolia.

Sulla fondazione della Congregazione delle "Caritas Suore di Gesù" è il titolo di una ricerca realizzata da Nestor Impelido. Si tratta di uno studio degli inizi storici delle Suore della Carità di Gesù (SCG) basato su materiali d’archivio presi dagli archivi centrali delle Suore della Carità (Tokyo) e dei Salesiani (Tokyo, Roma). Don Antonio Cavoli e don Vincenzo Cimatti avevano avviato il coinvolgimento di donne giapponesi volontarie per la cura degli orfani e degli anziani abbandonati nell’Ospizio. Come Prefetto Apostolico di Miyazaki e con l’appoggio del Delegato Apostolico in Giappone, don Cimatti chiese al cardinale Prefetto di Propaganda Fide (17 febbraio 1937) l’autorizzazione a fondare una congregazione femminile locale. Egli allegava anche una “Promemoria” in cui dichiarava che le donne del luogo erano le migliori e le più adatte a compiere vere opere di carità tra i giapponesi cristiani e non cristiani.

Il cardinale Prefetto rispose (12 aprile 1937) con una “Instructio” chiedendo chiarimenti sulla richiesta. Don Cimatti rispose (17 maggio 1937), affermando che la propagazione della fede in Giappone, da parte di una congregazione autoctona che si avvalesse di opere di carità e di misericordia per favorire relazioni sociali capaci di raggiungere un maggior numero di non cristiani, è efficace per la propagazione della fede; che questa nuova congregazione si ispira alla “Caritas”, mantenuta dalla fede e spinta “a cercare prima il Regno di Dio”. Così, come gli era stato chiesto da don Antonio Cavoli, egli eresse canonicamente (15 agosto 1937) le Suore della Carità in una congregazione. In precedenza, riferì al Rettor maggiore (31 marzo 1937) il suo desiderio di “indigenizzare” l’opera salesiana in Giappone, convinto che don Bosco voleva che i salesiani coltivassero le vocazioni autoctone.

Nel settore FONTI è presentato un testo originale:

Regolamento della Compagnia di San Giuseppe. È l’edizione critica curata da Rodolfo Bogotto. Nel biennio 1858-1859, don Bosco incrementa il convitto per giovani studenti, allo scopo di farlo diventare un vivaio di persone dedite alla causa oratoriana. La sezione artigiani, perciò, diminuisce di numero e passa in secondo piano. Col trascorrere dei mesi i due gruppi giovanili ospitati a Valdocco si differenziano sempre di più per attività, ritmi di vita, grado d’istruzione, bisogni, aspettative ed altro ancora. La trasformazione genera criticità e un certo malessere che non passano inosservati. Il chierico Giovanni Bonetti riceve allora l’incarico di animare ed assistere gli artigiani. Egli, memore di precedenti esperienze associative, alle soglie della guerra (primavera 1859) promuove tra gli apprendisti la Compagnia di S. Giuseppe suscitando un iniziale entusiasmo. Proprio perché si trova ad operare tra coetanei, stila il regolamento in forma compartecipata, avvalendosi di quelli esistenti. Proponiamo l’edizione critica di tale regolamento e in allegato forniamo pure il suo primo adattamento alle mutate condizioni interne dell’Oratorio.    

Nel settore PROFILI viene presentato un articolo di Thomas Anchukandam: José Luis Carreño Etxeandía (1905-1986) – a profile. Nel settore NOTA vi è il contributo di don Aldo Giraudo La valenza storiografica degli epistolari.

Nel settore Recensioni sono state recensite pubblicazioni sugli argomenti relativi alle personalità ed all’attività salesiane:

-      Mario RASSIGA - Dominic PHAM XUAN UYEN (eds.), A history of Salesian works in Viet Nam in the footsteps of father Andrej Majcen. A Salesian missionary in China and Viet Nam. Xuan Hiep, Tnh Dong Saledieng don Bosco Viet Nam 2017.

-      Francesco FAA DI BRUNO, Epistolario (1838-1888). A cura di Carla Gallinaro. 2 voll. Torino, Suore Minime del Suffragio - Centro Studi “Francesco Faa di Bruno” - Centro Studi Piemontesi 2019.

-      Alberto PAYA RICO, Don Bosco y la cárcel. La prevención como respuesta al delito. (= Coleccion Don Bosco, 80). Madrid, Editorial CCS 2019.

-      Teresio BOSCO, Maddalena Morano: madre per molti. Nuova edizione a cura di Maria Concetta Ventura FMA. Torino, ElleDiCi 2020.

Nel settore Segnalazioni si presentano i seguenti libri:

-      Gianni PICENARDI (a cura di), Carteggio Rosmini-Don Bosco. Stresa, Edizioni Rosminiane 2019.

-      Maria Grazia CAPUTO, VIDES: Un progetto per i giovani. Una storia che contagia. (= Vita di missione). Verona, Editrice Missionaria Italiana 2020.

Il numero si conclude con Repertorio Bibliografico: 2018-2019, a cura di Cinzia Angelucci e Stanisław Zimniak.

A cura di don Stanisław Zimniak, ISS.

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