Il progetto si è posto l’obiettivo di salvaguardare la salute delle bimbe e ragazze ospiti dell’orfanotrofio, creando un’area indipendente con servizi annessi nella quale poter trattare i casi di malattia senza coinvolgere tutte le ospiti dell’orfanotrofio. Permettendo la separazione delle bambine malate in un ambiente diverso dai due dormitori, si assicurerebbe una minor diffusione delle malattie contagiose e una miglior cura delle minori malate, con un miglioramento generale della salute delle bambine e, conseguentemente, anche una frequenza più costante a scuola.
Dopo la liberazione dell’Indonesia, avvenuta nel 1999, Timor Est gode di libertà politica, ma le condizioni della gente, soprattutto nelle zone rurali, sono rimaste critiche. A ciò si aggiunge un’alta percentuale di donne morte per parto – Timor Est è uno dei paesi con il tasso di mortalità materna tra i più alti del mondo – spesso perché rifiutano un’assistenza sanitaria preferendo l’aiuto di parenti e conoscenti. È facile quindi intuire che una delle conseguenze di questa situazione, che va ad aggiungersi ad una condizione di povertà generale, sia la presenza di un ingente numero di orfani.
I Salesiani sono giunti a Timor Est nel 1959, proprio con l’intento di sostenere la popolazione in un percorso di crescita e formazione, dedicandosi in particolare ai giovani e quindi ai tanti bambini e ragazzi rimasti senza una famiglia o aventi la necessità di un supporto giornaliero.
Una delle Opere Salesiane presenti nel Paese è quella di Laga, una cittadina situata sul mare, costituita da molti villaggi sparsi sulle colline e montagne circostanti. L’orfanotrofio, gestito dalle Figlie di Maria Ausiliatrice e intitolato alla Beata Laura Vicuña, è stato inaugurato nel 1996 e oggi ospita 104 bambine dai 6 ai 17 anni: alcune sono orfane di uno o entrambi i genitori, altre sono figlie di divorziati e sono state abbandonate, altre ancora, pur avendo uno dei genitori vivi, sono state abbandonate a causa di malattie come la tubercolosi e altre problematiche sociali. Vi sono poi ragazze che provengono da villaggi lontani che, se non fossero ospitate dai salesiani, lascerebbero gli studi; e, infine, c’è un piccolo gruppo di bambine che hanno subito abusi in famiglia e che sono state segnalate dagli assistenti sociali della zona.
Oggi l’orfanotrofio di Laga può svolgere le sue attività soprattutto grazie all’aiuto delle adozioni a distanza e di benefattori saltuari dall’estero o locali. La costruzione dell’infermeria sarà fondamentale per garantire uno stile di vita migliore alle tante bambine e ragazze presenti al suo interno.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della Fondazione Opera Don Bosco Onlus.
https://www.infoans.org/sezioni/notizie/item/11229-timor-est-un-infermeria-per-l-orfanotrofio-di-laga#sigProIdbb34d2fa19