Stati Uniti – Giornata Internazionale della Carità: “Salesian Missions” evidenzia i programmi che forniscono aiuti ai bisognosi
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05 Settembre 2024

(ANS – New Rochelle) – In occasione della Giornata Internazionale della Carità, che ricorre ogni anno il 5 settembre, “Salesian Missions”, la Procura Missionaria salesiana di New Rochelle, si unisce alle organizzazioni umanitarie e ai Paesi di tutto il mondo per celebrare questa data, che commemora l'anniversario della scomparsa di Madre Teresa di Calcutta.

Madre Teresa ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1979 “per il lavoro svolto nella lotta per superare povertà e miseria, che anche costituiscono una minaccia per la pace”.

Nell'ambito dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile, adottata nel settembre 2015, l'ONU ha riconosciuto l'importanza di sradicare la povertà in tutte le sue forme. Quasi 30.000 sacerdoti, religiosi, suore e novizi salesiani lavorano in più di 130 Paesi portando istruzione, sviluppo della forza lavoro e programmi sociali ai giovani poveri e alle loro famiglie. Lavorano in alcune delle circostanze più difficili e sono tra i primi a rispondere durante le crisi umanitarie o i disastri naturali.

“I missionari salesiani di tutto il mondo lavorano con giovani e famiglie che vivono in condizioni di povertà - ha dichiarato don Michael Conway, Direttore di ‘Salesian Missions - Sebbene l'istruzione sia il nostro obiettivo principale, i salesiani sanno che i giovani non possono concentrarsi sulla scuola se i loro bisogni primari non sono pienamente soddisfatti. I missionari salesiani lavorano per rispondere alle esigenze di base come l'alloggio, il cibo e le cure mediche, e allo stesso tempo lavorano per garantire che gli aiuti umanitari raggiungano coloro che ne hanno più bisogno”. 

In onore della Giornata Internazionale della Carità, “Salesian Missions” ha messo in risalto le peculiarità dei programmi di sostegno che stanno aiutando i più poveri, in base alle loro esigenze.

Le persone sfollate all'interno del campo “Don Bosco”, situato presso il centro giovanile “Don Bosco Ngangi”, a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, hanno avuto accesso a un'alimentazione sana grazie a una partnership tra “Salesian Missions” e “Feed My Starving Children”. La donazione ha aiutato 2.780 persone per tre mesi, nel 2023. 

Si tratta di aiuti fondamentali per i campi per sfollati come il “Don Bosco”, che purtroppo sono sovraffollati e mancano di infrastrutture adeguate. Le condizioni di vita sono estremamente precarie, con accesso limitato ad acqua potabile, servizi igienici, cibo e assistenza sanitaria. Malattie, malnutrizione e altri problemi di salute si diffondono rapidamente in queste condizioni. 

Sempre grazie a “Salesian Missions”, la scuola “Don Bosco” in Namibia ha ricevuto arredi per le classi grazie a una donazione di “Furniture Reuse Solutions”. Il mobilio sarà utilizzato nelle aule, nel laboratorio informatico, nell'aula del personale e nella piccola sala della scuola. Prima dell'arrivo di questa donazione, tutti questi luoghi erano sprovvisti di mobili. La donazione ha avuto un impatto su 230 studenti, 16 insegnanti e, indirettamente, su più di 500 genitori che sono soddisfatti delle risorse a disposizione dei loro figli.

I salesiani riferiscono infatti che i mobili hanno reso l'ambiente di apprendimento più rilassante per gli studenti. I nuovi banchi e le nuove sedie creano anche ordine nella classe e più spazio per muoversi tra le file e per le attività di classe. Sia gli studenti, sia gli insegnanti apprezzano il nuovo assetto delle aule e la scuola fa sapere di avere in programma di aggiungere altre aule per servire meglio la popolazione locale.

In Siria, precisamente ad Aleppo, quasi 220 persone hanno ricevuto cure mediche cardiovascolari ì grazie al sostegno di “Salesian Missions”. Si tratta di pazienti colpiti dal terremoto del febbraio 2023 in Siria e Turchia e che avevano bisogno di interventi chirurgici e cure mediche salvavita. Il progetto ha permesso a 20 persone di accedere agli interventi chirurgici di cui avevano bisogno e ad altri pazienti di poter beneficiare di visite mediche di controllo, esami e farmaci.

Edwar Nakouz, padre di due bambini, aveva un disperato bisogno di un intervento chirurgico e doveva affrontare ogni giorno dolori e malattie che incidevano sulla sua qualità di vita. Il costo dell’operazione di cui aveva bisogno era proibitivo per lui. “Fin dall’inizio della malattia ho avuto a che fare con un immenso dolore fisico e psicologico – ha raccontato –. Mi sono trovato intrappolato tra le mura della malattia e un costante stato di disabilità. Ho attinto forza dall’interno per affrontare le sfide e andare avanti con costanza, ma ho sempre vissuto il dolore e le difficoltà senza perdere la speranza”. Grazie a “Salesian Missions” si è potuto sottoporre all’operazione di cui necessitava.

Infine, i giovani che fanno parte dei programmi salesiani a Timor Est hanno accesso a una migliore alimentazione attraverso un nuovo progetto annuale lanciato grazie alla collaborazione tra la “Fondazione Don Bosco Timor Est”, “Salesian Missions” e “Rise Against Hunger”, un’organizzazione umanitaria internazionale che sta sviluppando un movimento globale per porre fine alla fame. Il progetto nutrizionale, chiamato “Riscrivi il futuro”, è iniziato lo scorso gennaio e durerà fino a dicembre 2024. 

Il progetto fornirà cibo adeguato e sano a quasi 2.000 giovani svantaggiati in 28 centri di otto diversi comuni. I salesiani distribuiranno mais, riso, uova, pollo, verdure, patate, fagioli, soia, olio da cucina, zucchero, sale, pasta e pesce in scatola. 

Il progetto introdurrà inoltre nuove attività intese a sostenere il programma di alimentazione e a costruire la sostenibilità in sei centri pilota vicino a Dili. Il programma pilota fornirà pertanto una formazione per realizzare l’orto, iniziative per il lavaggio e l’igiene delle mani e attività di gestione della malnutrizione.

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