“La situazione più terribile riguarda la Corea del Nord (…). Sappiamo solo che, per qualunque gruppo religioso, non è possibile esercitare la propria fede” ha detto il Direttore di ACS-Italia, Alessandro Monteduro, nella presentazione tenuta a Roma.
Il Rapporto, definito dal dott. Monteduro come “uno strumento per restituire la speranza ai perseguitati”, osserva che i tre quarti delle persone perseguitate o discriminate a causa della loro religione sono cristiani. Il cristianesimo è, nel XXI, la confessione religiosa che più patisce: oltre 334 milioni di cristiani vivono in paesi in cui vi è qualche forma di persecuzione e altri 60 milioni vivono in paesi in cui sono discriminati.
Inoltre, ad eccezione di alcuni casi specifici, come l’Egitto, dove la condizione giuridica migliora e la persecuzione contro i cristiani e gli episodi di violenza diminuiscono, la violenza contro i cristiani è in generale in aumento in tutto il mondo.
Sempre per restare in Medio Oriente, durante la presentazione realizzata a Madrid mons. Jean Abdo Arbach, arcivescovo greco-cattolico di Homs, nella martoriata Siria, ha detto che solo in quella città “ci sono stati 420 martiri cristiani”.
I rischi per la libertà religiosa, tuttavia non vanno sottovalutati nemmeno in Occidente e nei paesi democratici. “Alla radice del fondamentalismo c’è la laicizzazione estrema che intende sradicare la religione, e che genera una reazione identitaria; comprimere la religione determina una distorsione del sentimento religioso (…) Si possono fare guai anche con la laïcité francese, perché essa può favorire la reazione fondamentalista” è stato il commento del Giudice Costituzionale italiano Giuliano Amato.
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