Perdere ogni giorno dei bambini, dei fratelli e sorelle innocenti, a causa della violenza e dell’odio, fa tanto male a noi che viviamo qui e a tanti amici e fedeli che condividono con noi questa difficile situazione!
Innanzitutto ci fa molto bene e ci incoraggia tantissimo, sia a noi Cristiani che ai nostri connazionali Musulmani, sentire queste sincere parole a favore della Siria e della riconciliazione. Il popolo qui ormai è stanchissimo, ha perso le sue forze, non riesce più a sopportare la guerra. Ha ragione il Santo Padre quando dice che il popolo siriano è vittima! Perché chi sta pagando le conseguenze del conflitto è la povera gente.
Anche noi uniamo la nostra voce a quella del sommo pontefice e gridiamo: “Non c’è una soluzione militare in Siria, solo una politica”. Solo con il dialogo si può arrivare alla soluzione.
Il Papa dice che la pace in Siria è possibile. Sì, è possibile quando i paesi cesseranno di mandare le armi ai combattenti, quando cesseranno di guardare la Siria come una torta da condividere, quando cesseranno di trattare la Siria come una piazza per apparire al mondo come i salvatori, quando invece aumentano loro il fuoco dell’odio e della divisione. “Con la mano destra ti accarezzano e con la sinistra ti colpiscono”, ha detto il Papa: noi Siriani constatiamo che veramente la realtà è così.
La cosa più bella del messaggio di Papa Francesco è l’invito a pregare per il popolo Siriano sofferente. Anche noi crediamo veramente che il Signore ci darà la Sua Pace.
E vi ringraziamo perché siete sempre pronti a pregare e a sostenere il popolo siriano.