È stato un momento di formazione che ha raccolto insieme Salesiani di Don Bosco e laici collaboratori nella missione per i giovani: anche questo ha rappresentato una risposta all’invito rivolto dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ai salesiani, di sviluppare dei programmi formativi congiunti.
Il primo tema discusso ha riguardato un’analisi sulla gioventù di oggi, principalmente da un punto di vista sociologico e psicologico. Sono stati così esaminati i tratti specifici di quella che in sociologia viene chiamata “Generazione Z” – e, per comprenderne bene lo viluppo, sono state analizzate anche le generazioni precedenti. Il relatore che ha guidato quest’intervento formativo è stato il dott. Julian Caruana, psicologo e docente universitario, collaboratore del “Jesuit Refugee Service” a Malta, impegnato ad offrire valutazioni e terapie psicologiche a rifugiati e richiedenti asilo e a fornire formazione e consulenza nel campo dei traumi e della salute mentale dei migranti.
Il secondo tema è stato invece sviluppato dal dott. Renato Cursi, Segretario del Dicastero per la Pastorale Giovanile presso la Sede Centrale Salesiana. In linea con la metodologia del Sinodo dei Vescovi su “I Giovani, la Fede e il Discernimento Vocazionale” e del prossimo CG28, il suo intervento si è articolato in tre fasi: in primo luogo riconoscere la realtà concreta dei giovani in rapporto alla fede, poi interpretare alcuni dei risultati del Sinodo, infine scegliere un’opzione salesiana che possa essere condivisa e vissuta da salesiani, laici e giovani.
In definitiva, il principale risultato del simposio di Sliema è stata la riflessione realizzata gomito a gomito tra salesiani, laici e giovani, sul mondo giovanile odierno.
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