Dopo aver considerato con attenzione il percorso che ha portato a questo importante esercizio di ascolto di un numero considerevole di confratelli e giovani in formazione da tutte le regioni salesiane del mondo (oltre 4000 risposte), sì e studiato insieme il cammino a seguire per i prossimi mesi.
Vi sono tre principali direzioni di marcia.
- Un approccio di tipo scientifico che coinvolgerà degli esperti per approfondimenti specialistici su alcuni dei temi toccati dalla ricerca.
- Lo studio dei risultati secondo le specificità regionali e ispettoriali. Si attiverà questa seconda pista di lavoro a partire dagli incontri delle commissioni regionali di formazione in programma per quest’anno 2018, con l’obiettivo di raggiungere in modo capillare chi è coinvolto nella formazione iniziale. Per questo si sta curando la traduzione dei risultati della ricerca pubblicati dal sig. Bay anche in altre lingue.
- La terza pista è stata quella che più direttamente ha coinvolto i due Dicasteri nella giornata di sabato, e cioè cominciare a riflettere sugli orientamenti che nascono dai dati emersi da questa ricerca.
Secondo un piano di lavoro stilato per i prossimi mesi, si vorrebbe giungere entro fine anno ad una prima stesura di orientamenti che, partendo dalle situazioni e sfide emergenti, possa offrire delle indicazioni per il cammino sia della Pastorale Giovanile che della Formazione, a riguardo dell’accompagnamento personale salesiano. Questo ovviamente guardando con molta attenzione anche al cammino ecclesiale e alla ricchezza del patrimonio carismatico salesiano, che già emerge con forza dalle risposte ai questionari.
Al di là degli aspetti tecnici e organizzativi l’incontro del 24 marzo è stato molto arricchente, perché ricchissima è la vita salesiana che sta dietro e dentro le risposte dei 4000 Salesiani e giovani che hanno partecipato al questionario. Al di là della grande varietà di situazioni locali e delle sfide che si possono cogliere in ciascuna fase della formazione, si percepisce l’entusiasmo per la vocazione e missione salesiana a cui ci si sente chiamati. È già in sé un messaggio molto forte il fatto che questo sia un tesoro carismatico condiviso da un gruppo così consistente di Salesiani e giovani in formazione inziale che hanno inviato i loro contributi da tutte le Ispettorie e Visitatorie presenti in Congregazione e da 61 paesi diversi. La grande maggioranza di chi ha risposto è sotto i 35 anni di età.
“Abbiamo un patrimonio ricchissimo per la Chiesa, per il mondo, per i giovani. Non possiamo non impegnare il meglio delle nostre energie per assicurare che questo tesoro possa continuare a essere trasmesso alle nuove generazioni di Salesiani e ai giovani di oggi e di domani a cui sono inviati – ha commentato don Silvio Roggia, del Dicastero per la Formazione –. L’accompagnamento è la chiave della personalizzazione della formazione, che a sua volta è quanto garantisce la fecondità sempre nuova del carisma salesiano”.