L’appuntamento si è aperto nel primo pomeriggio di martedì 9 maggio, con il saluto del X Successore di Don Bosco e l’intervento introduttivo del Consigliere per la Regione ECN. “È bello ritrovarsi tutti qui a casa nostra, a Valdocco, e sentirci tutti fratelli, anche se parliamo lingue diverse e veniamo da Paesi differenti” ha esordito il Rettor Maggiore. Poi ha ringraziato tutti i presenti – Ispettori e membri dei Consigli ispettoriali di 16 Ispettorie e di una Visitatoria – per la vastità e qualità del lavoro svolto dai salesiani della Regione attraverso un gran numero di opere e servizi.
Il Rettor Maggiore ha poi concluso esprimendo a tutti il suo augurio: “Che questi giorni siano un tempo proficuo di ascolto e discernimento, di dialogo fraterno e attento, per trovare cammini di rinnovamento, crescita e consolidamento”.
Don Jachimowicz, da parte sua ha poi illustrato il programma della visita e le statistiche della presenza salesiana nella Regione. Ha rappresentato con parole e numeri la varietà di opere e apostolati portati avanti in quasi 250 centri salesiani, così come la ricchezza di culture, tradizioni e lingue che caratterizzano l’ECN.
La prima sessione di lavori, nel pomeriggio dello stesso giorno, ha poi visto salire sul palco don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, che ha affermato: “Registro in questi anni di servizio come Vicario una grande ed intelligente generosità nei progetti di Congregazione in cui siamo tutti impegnati: questo è un segno splendido di una rinnovata apertura al senso di Congregazione che sviluppa una delle linee programmatiche post capitolari inviateci dal nostro Rettor Maggiore”. Quindi ha illustrato nei dettagli la collaborazione – quella già realizzata e quella da realizzare – nei principali settori di sinergia e corresponsabilità: la Sede Centrale, i Luoghi Salesiani e l’Università Pontificia Salesiana (UPS).
La prima giornata si è poi conclusa con l’intervento del Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana (FS), don Joan Lluís Playà, che ha presentato il contributo che la FS può dare ai processi di evangelizzazione nella Regione e allo stesso processo formativo dei salesiani e dei laici. Ha indicato vari processi da mantenere o implementare per fomentare la collaborazione della Congregazione con la FS, ha invitato a “continuare a credere con convinzione alla Famiglia Salesiana”, e ha concluso lasciando alcuni quesiti aperti per la riflessione dei presenti.
Nella giornata di mercoledì ad animare le sessioni mattutine e pomeridiane dei lavori è stato invece don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, con l’intervento dal titolo, “Identità carismatica e salesiana in Europa: testimoniare il Vangelo in un mondo secolarizzato”.
Don García Morcuende è partito dalla diagnosi che già oggi molti giovani, soprattutto nei Paesi della Regione ECN, “non credono più o credono in modo diverso”, ma ha ribadito che il tempo attuale è sempre un “un tempo che Dio ama” e che “tutto dipende dall’amore con cui si osserva”. Per questo ha proposto quattro insegnamenti che i salesiani devono cogliere e far fruttificare per imparare da questa crisi di fede delle società contemporanee: “vivere e agire nelle realtà del disagio”; accettare anche “l’assenza di risultati” visibili nel breve tempo, che non significa sempre “assenza di fecondità”; coltivare “la virtù dell’audacia”; e abbandonare qualsiasi forma di generalizzazione per adottare un approccio evangelico alla realtà giovanile.
Proseguendo, ha ricordato la necessità del ritorno all’essenziale del kerigma, al racconto della storia di Gesù, e all’innamoramento dei consacrati della persona di Cristo stesso. E dopo aver indicato alcuni rischi o tentazioni del lavoro pastorale per i salesiani oggi, ha proposto anche alcune vie d’uscita “su misura per i nostri giovani”:
– andare incontro ai giovani con un atteggiamento di saggia simpatia salesiana, e un approccio pastorale mobilitante, essenziale e proattivo;
– raccontare il Vangelo in modo adeguato ai modelli culturali del presente;
– educare i giovani all’interiorità, nella consapevolezza che “i nostri giovani hanno un desiderio spirituale e anche la capacità di soddisfarlo”;
– e far vivere a ragazzi e ragazze esperienze significative, perché “una proposta si carica di significato quando viene offerta attraverso l’esperienza”.
Nella giornata di giovedì 11 maggio la parola è passata invece a don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, che ha approfondito il tema della formazione cristiana e salesiana di salesiani e laici. Nella sua relazione, il Consigliere ha offerto varie indicazioni puntuali sul tema, attingendo anche al grande esempio offerto dagli scritti e dalle iniziative pastorali di San Francesco di Sales.
Nel pomeriggio i partecipanti alla Visita d’Insieme proseguono le riflessioni nei gruppi di lavoro e nel confronto aperto con don Coelho sui temi illustrati nella mattinata.
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