Oltre cento anni sono passati rinnovando e aggiornando continuamente la proposta educativa dal carisma salesiano, con momenti difficili, ma anche di grande successo. Tutto questo risponde al grande cuore educativo, pedagogico e sognatore di don Luigi Natale Strazzieri, SDB, un insigne educatore. Dalla sua iniziativa è passato un secolo, durante il quale i salesiani e moltissimi laici collaboratori hanno reso possibile la formazione della gioventù ecuadoriana con professionalità e con cuore salesiano, perché “l’educazione è cosa del cuore”.
“Come comunità ispettoriale ci uniamo all’Editorial Don Bosco che, nonostante la pandemia, continua a lavorare, a sognare e a ricordare questi cento anni di presenza attiva e creativa come opera salesiana al servizio della società – ha scritto in una lettera don Francisco Sánchez Carrión, Ispettore dei salesiani in Ecuador –. Il nostro ringraziamento va al suo personale, ai suoi Direttori e a coloro che con spirito intraprendente hanno assunto la vocazione di educatori-pastori nell’ambito della ‘buona stampa’ e delle pubblicazioni pastorali che danno ragione del nostro essere, sull’esempio del nostro fondatore, che intuì il valore di questa scuola di massa dove si crea cultura, si diffondono modelli di vita, si difende e si sostiene la fede del popolo, intraprendendo originali iniziative apostoliche che sono offerte e rispondono alle urgenze educative ed evangelizzatrici, soprattutto dei giovani e delle loro famiglie”.
Ricorrendo l’anniversario dell’editrice il 19 marzo, Solennità di San Giuseppe, l’Ispettore prosegue la sua riflessione ricordando come Papa Francesco abbia iniziato il suo pontificato sotto la sua protezione, il 19 marzo 2013, e abbia offerto una bella lettera apostolica sulla figura del padre terreno di Gesù, intitolata Patris corde, (Con cuore di padre), in occasione del 150° anniversario della sua dichiarazione come patrono della Chiesa universale.
“Con essa ci invita a contemplare e ad assumere atteggiamenti di vita di San Giuseppe: padre della tenerezza, dell’obbedienza, dell’accoglienza, del coraggio creativo, padre lavoratore e padre nell’ombra” afferma.
Per questo, in quest’anno dedicato a San Giuseppe e, soprattutto, in questo mese di marzo, don Sánchez Carrión invita i suoi confratelli a non perdere “la capacità di sognare”, quella che aveva San Giuseppe, quella che permette di aprirsi al domani “con fiducia”, nonostante le difficoltà che possono sorgere.
Prosegue l’Ispettore: “Sogniamo insieme, siamo figli di un sognatore, è una ricchezza ereditata dal nostro padre Don Bosco che è stata anche proposta dal Santo Padre al Capitolo Generale 28. ‘Sognate case aperte, feconde ed evangelizzatrici, capaci di permettere al Signore di mostrare a tanti giovani il suo amore incondizionato e di permettere a voi di godere della bellezza a cui siete stati chiamati. Sognate… E non solo per voi e per il bene della Congregazione, ma per tutti i giovani privi della forza, della luce e del conforto dell’amicizia con Gesù Cristo, privi di una comunità di fede che li sostenga, di un orizzonte di senso e di vita (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 49). Sognate… E fate sognare!’” (Messaggio di Papa Francesco ai partecipanti al Capitolo Generale dei Salesiani, 4 marzo 2020).
Conclude, infine, l’Ispettore: “Insieme all’Editorial Don Bosco, che si rallegra per i suoi 100 anni di esistenza, apriamo le nostre menti e i nostri cuori per continuare a sognare il futuro della nostra società ecuadoriana, dove tutti abbiano le stesse opportunità di essere formati ai valori umani ed evangelici, garanzia di una vita dignitosa e di un’educazione per tutti, inclusiva e all’avanguardia. San Giuseppe, modello di padre, prega per noi”.
