Quanti libri in lingua mongola avete pubblicato finora?
In totale “Don Bosco Media” ha realizzato 141 prodotti editoriali, tra cui anche due film su Don Bosco e 8 cortometraggi animati a tema biblico, sottotitolati in mongolo. Attualmente stiamo lavorando alla rappresentazione dell’Antico Testamento in mongolo sul nostro canale YouTube, un progetto che prevede 15 filmati; altri lavori in corso sono sulla crisi climatica e due corti per lo sviluppo umano.
In cosa consiste principalmente la vostra produzione?
Contiamo 45 libri a tema catechetico, 90 titoli per l’educazione generale che vengono distribuiti gratuitamente nelle scuole rurali e altri 6 titoli sul Sistema Preventivo di Don Bosco in Mongolia, ad uso della Famiglia Salesiana.
In che percentuale i vostri libri sono traduzioni?
In verità tutte le nostre pubblicazioni sono traduzioni: dal coreano (95%), dall’inglese (3%) e dall’italiano (2%). Certamente, in futuro sogniamo una produzione propriamente mongola.
In che misura sono coinvolti i laici?
Abbiamo un traduttore dal coreano al mongolo che lavora a tempo pieno e altri tre collaboratori che si occupano di traduzioni dall’inglese (per prodotti come la Strenna o i Messaggi del Rettore Maggiore) e di progettazione grafica su PC e di editing digitale dei video (per YouTube).
Qual è stata la più bella soddisfazione nel servizio della comunicazione?
Sono molto contento di aver lanciato il Movimento dei Copiatori della Bibbia all’interno della Chiesa cattolica mongola e la traduzione dei libri deutero-canonici (Maccabei, Giuditta, Tobi, Sapienza, Daniele, Baruc). Così come sono orgoglioso del nostro costante impegno per la distribuzione gratuita delle nostre pubblicazioni nelle scuole dei villaggi poveri (riviste per adolescenti e libri di testo di Scienze per bambini).
E qual è la maggiore sfida?
Nel nostro contesto, di una cultura nomade, la “cultura della documentazione o della conservazione” non è ancora sviluppata e i libri non vengono letti molto spesso. Ma sta avvenendo un grande salto dalla cultura nomade verso la cultura informatico-digitale. Abbiamo anche delle sfide economiche, dato che ancora non siamo in grado di ottenere lo status ufficiale di casa editrice. La nostra attività di traduzione e pubblicazione è in un certo senso “casalinga”, nel nostro contesto social-religioso mongolo. E dati i costi dell’importazione dall’estero del materiale per la stampa, il prezzo dei libri è piuttosto alto e la maggior parte dei nostri libri è distribuita liberamente tra la comunità cattolica, con solo qualche piccolo contributo di ritorno.
Fonte: AustraLasia