Brasile – Maria Ausiliatrice, modello di carità
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14 Maggio 2019

(ANS – Brasilia) – Maria Ausiliatrice, celebrata dalla Chiesa il 24 maggio, è stata una figura centrale nella vita di Don Bosco e da lui indicata come patrona della Famiglia Salesiana.

Nel mese di maggio la Famiglia Salesiana vive una devozione tradizionale, originata ai tempi di Don Bosco, che è la memoria di Maria invocata con il titolo di “Aiuto dei Cristiani” o “Ausiliatrice”. In mezzo a tante difficoltà e sfide, a tanti atti di violenza e guerre che segnano la storia umana, i cristiani sperimentano e testimoniano ancora oggi l’aiuto concreto di Maria nella vita quotidiana. È Lei la patrona principale della Famiglia Salesiana, perché nel compito di evangelizzazione e di promozione umana, Maria brilla come stella e modello di carità pastorale.

L’invocazione originale dal titolo latino “Auxilium Christianorum” è legata al grande Papa san Pio V (1566-1572), che affidò a Maria il destino del Cristianesimo, e che dopo la vittoria della Lega Santa sull’Impero Ottomano (che fermò l’espansione musulmana nella battaglia di Lepanto) decise di inserire nelle Litanie Lauretane anche l’invocazione “Auxilium Christianorum”.

Inoltre, Maria Aiuto dei Cristiani venne nuovamente invocata nel 1683, durante il Pontificato di Innocenzo XI, quando le armate turche giunte alle porte di Vienna vennero sconfitte dalle forze europee, che avevano un esercito con appena la metà dei soldati ottomani, ma confidavano in Maria.

Infine, la festa di Maria Ausiliatrice venne istituita da Papa Pio VII il 24 maggio del 1815 in segno di gratitudine alla Vergine, dopo che il pontefice, imprigionato dall’imperatore francese Napoleone Bonaparte, ottenne la sospirata libertà.

Don Bosco, da parte sua, fin dall’inizio pose la sua opera sotto la protezione di Maria. La Vergine gli indicava il suo campo d’azione tra i giovani e lo guidava e lo sosteneva costantemente. La prima rappresentazione di Maria che Don Bosco collocò nella cappella Pinardi (la prima cappella dell’Oratorio di Valdocco a Torino) fu quella della Madonna della Consolazione; e durante le feste i ragazzi ne portavano la statua in processione.

Nel 1862, Don Bosco confidò al giovane Giovanni Cagliero: “la Madonna vuole che noi la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice; i tempi corrono così tristi che abbiamo proprio bisogno che la Vergine ci aiuti a conservare ed a difendere la fede cristiana. Costruiremo una chiesa grande e degna della Vergine”.

Senza risorse, ma convinto che “è Maria che vuole la Chiesa e troverà il modo di pagarla”, Don Bosco si propose di costruirla. Il 9 giugno 1868 venne consacrata la nuova chiesa, che oggi è la Basilica di Maria Ausiliatrice.

Chi visita quella basilica può vedere il grande quadro ideato da Don Bosco. L’immagine dell’Ausiliatrice è diversa da quelle realizzate in Europa fino a quel momento e che, in un certo senso, conteneva un’idea “negativa” di difesa dalle minacce che incombevano sulla Chiesa e sul papato. Per Don Bosco Maria non era la guerriera armata, pronta ad abbattere i suoi nemici, né una fredda regina, riccamente vestita. Don Bosco sviluppò un'idea “positiva”: le braccia di Maria e di suo figlio Gesù sono aperte e tese, il suo volto sereno la trasforma in una regina amichevole, maternamente presente e affettuosa.

Don Bosco così descriveva quel quadro, dipinto da Tommaso Lorenzone: “La Vergine Maria appare circondata da un mare di luce e di maestà. Gli angeli la circondano e le fanno doni, come alla loro regina. Con la destra tiene lo scettro che è simbolo del suo potere, con la sinistra sostiene il Bambino che ha le braccia aperte, offrendo così grazie e la sua misericordia a coloro che ricorrono alla sua augusta Madre. Accanto e sotto ci sono i santi Apostoli ed Evangelisti, che guardano alla Santa Vergine. In fondo al dipinto si trova la città di Torino, con il Santuario di Valdocco in primo piano e Superga sullo sfondo”.

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