Don Pravin Makwana, SDB, Preside scolastico e parroco presso il centro di Narukot, ha tenuto il discorso di apertura invitando i giovani tribali riuniti ad imparare dagli anziani e ad emergere come protagonisti del cambiamento nella società in rapido sviluppo. “Don Bosco inviò i suoi primi missionari a lavorare tra le popolazioni indigene e, seguendo le sue orme, i Salesiani pionieri del Gujarat hanno intrapreso la sfida dell’educazione e dell’elevazione sociale dei popoli tribali di questa regione. Abbiamo fatto molta strada da allora, e ora dobbiamo unirci per portare avanti quello stesso zelo di Don Bosco”.
Da parte sua don Stanny Fereira, SDB, pioniere salesiano nella regione di Rath Vistar, ha sfidato i giovani a vivere all’altezza delle loro identità culturali. Queste le sue parole: “Ora è vostro compito essere all’altezza dei grandi ideali tribali di autostima, valore e impegno per una causa. Dovete riconoscere, accettare e appropriarvi della vostra identità tribale, che si stanno perdendo nello sviluppo moderno. Voi siete il futuro della vostra comunità, il futuro della nostra società e il futuro dell’India. Dovete unirvi insieme gli uni, gli altri per essere in prima linea nel guidare il cambiamento di mentalità e così agire con impegno”.
I salesiani don Evangelo D’Souza, don Ajit Munis e il Coadiutore Anthony Manickam hanno poi accompagnato i giovani durante i dibattiti in gruppo; il tema guida delle riflessioni è stato, anche in questo caso, la partecipazione attiva e responsabile ai processi di cambiamento.
Nell’Eucaristia conclusiva del forum don Munis, Direttore del centro di Narukot, ha ribadito questo concetto, e ha invitato i giovani a prendere scelte coraggiose e a testimoniare i valori del Vangelo con la loro vita.
Oltre a partecipare ai dibattiti e ai confronti, ai lavori di gruppo e all’elaborazione dei piani d’azione, i giovani sono stati coinvolti in attività culturali, di svago, rappresentazioni artistiche… E tutta la giornata è stata intervallata da canti, applausi, slogan, grida di gioia e manifestazioni della tipica gioia salesiana e delle tradizioni tribali.
Don Shaun D’Lima, che ha coordinato l’intero evento, ha commentato: “È stato un compito molto impegnativo, con tante difficoltà, ma ce l’abbiamo fatta. Spero che questo incontro permetterà in futuro maggiori iniziative per e con i giovani tribali che, con il nostro ascolto e accompagnamento, aspirano alla santità”.
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