“Il Papa viene in risposta all’invito di Sua Maestà, il Re Mohammed VI, e della Chiesa che è pellegrina in Marocco. Farà visita al popolo marocchino e alla comunità ecclesiale, compresi i numerosi fratelli che sono di passaggio e che migrano faticosamente verso l’Europa e in situazioni di grande difficoltà” prosegue il salesiano.
“Papa Francesco – scrive l’arcivescovo di Rabat – vuole entrare in contatto con il popolo marocchino e le sue autorità, soprattutto Sua Maestà il Re, in uno spirito di dialogo interreligioso islamo-cristiano che entrambi vogliono promuovere”.
Al tempo stesso, mons. López sottolinea: “La missione del Papa, in quanto successore dell’apostolo Pietro, è di confermarci nella fede. È questo lo scopo principale della sua visita”.
L’arcivescovo precisa che il programma non è stato ancora stabilito ma “sicuramente celebrerà l’Eucarestia con tutti i cristiani che potranno e vorranno riunirsi”. E intanto ha invitato i cristiani a prepararsi e a “pregare ogni giorno, personalmente, in parrocchia, in gruppo e in famiglia, per la buona riuscita di questo viaggio papale”.
“Essendo la nostra una Chiesa sconosciuta e minoritaria, ci aiuterà a rendere visibile che in Marocco esiste una Chiesa molto viva” ha poi aggiunto mons. López in una conversazione con Religión Digital. Inoltre, osservando che nei suoi viaggi all’estero è tradizione che il Pontefice faccia una visita a un’opera sociale della Chiesa, l’arcivescovo di Rabat ritiene probabile che alla fine Papa Francesco visiterà qualche attività di soccorso e aiuto ai migranti sub-sahariani che arrivano nel Paese.