di Gian Francesco Romano
L’Accordo Provvisorio, che è assolutamente un’intesa pastorale e non politica, arriva dopo lunghi anni di lavori preparatori: “Due passi avanti, uno indietro… Sono i tempi di Dio, che assomigliano al tempo cinese: lentamente” ha scherzato, ma non troppo, Papa Francesco, mentre ne parlava a bordo del volo papale che dall’Estonia lo ha riportato in Vaticano.
Si tratta di un negoziato dove, come ha spiegato sempre il Papa, ambedue le parti hanno dovuto fare un passo avanti e cedere qualcosa. Per alcuni esso è anche fonte di “dubbi e perplessità”: lo ha ammesso anche il Pontefice nella sua missiva. Forse perché chi ha sopportato per anni le difficoltà e i problemi di vivere nella cosiddetta “Chiesa sotterranea” oggi si interroga “sul valore delle sofferenze affrontate per vivere nella fedeltà al Successore di Pietro”.
Il Santo Padre non volta la testa dall’altra parte: “Tali esperienze dolorose appartengono al tesoro spirituale della Chiesa in Cina e di tutto il Popolo di Dio”. Eppure egli guarda alla Cina “come a una terra ricca di grandi opportunità e al Popolo cinese come artefice e custode di un inestimabile patrimonio di cultura e di saggezza”. Per questo, ha assicurato di aver voluto lui personalmente, e con forza, la definizione di quest’accordo, che in quanto provvisorio è sempre passibile di essere modificato e perfezionato.
Sul tema specifico della nomina dei vescovi, il Papa ha assicurato “che la nomina è di Roma; la nomina è del Papa”, e il dialogo riguarda la fase antecedente, l’individuazione dei candidati.
In ogni caso, l’intesa rappresenta una svolta per la Chiesa Cattolica in Cina, perché per la prima volta introduce elementi stabili di collaborazione tra le autorità cinesi e la Sede Apostolica, e perché procede nella direzione di ricostituire anche in Cina la piena e visibile unità della Chiesa.
“Il dialogo è un rischio, ma preferisco il rischio che non la sconfitta sicura di non dialogare”, aveva già manifestato mesi fa il Santo Padre. E per il futuro, c’è sempre da guardare verso l’alto, a Maria Ausiliatrice, cui viene affidato il cammino dei credenti nella nobile terra di Cina: “Maria, Aiuto dei Cristiani, per la Cina ti chiediamo giorni di benedizione e di pace” è la conclusione della preghiera firmata da Papa Francesco per questa speciale missione.
Il testo completo del messaggio del Papa ai fedeli cinesi è disponibile qui.