Sabato 15, Don Pascual Chávez, Rettor Maggiore Emerito, ha offerto una rilettura che potremmo definire “sapienziale” dei temi che stanno impegnando i partecipanti. Ha evidenziato la chiara continuità tra i Capitoli Generali fioriti dopo il Concilio Vaticano II, richiamando il cammino interno dei salesiani, una strada tracciata tra la fedeltà a Dio e la risposta alle necessità dei giovani.
«Il salesiano oggi è chiamato a riaffermare la centralità della missione, come testimone e portatore dell’amore di Dio, soprattutto verso i più poveri e abbandonati», ha affermato il Rettor Maggiore emerito. «Questa missione si vive in comunità, in corresponsabilità con i laici, dando vita a un nuovo soggetto pastorale», come indicato dal CG24. Don Chávez ha sottolineato che non si tratta di un semplice piano organizzativo, ma di un movimento dello Spirito.
Per comprendere la profondità di questo movimento, è stata particolarmente illuminante la meditazione sul Vangelo di Matteo 18,20 – «Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» – proposta da don Eunan McDonnell. «Si tratta di una presenza non solo dentro ciascuno, ma tra coloro che si riuniscono. È un soggetto che si aggiunge al gruppo. Gesù è pronto a darci il suo tempo», ha spiegato don McDonnell. La comunità, ha concluso, è prima di tutto questa realtà spirituale, prima ancora di essere un insieme di educatori per i giovani.
Il viaggio a Genova: una riflessione missionaria
Il fine settimana ha incluso anche un significativo viaggio a Genova, con una visita al porto dove Don Bosco, visibilmente commosso, salutò i primi dieci salesiani in partenza per il “Nuovo Mondo”. Questa piacevole escursione nei luoghi delle prime opere salesiane si è rivelata anche uno stimolo potente per ripensare la dinamica della missione benedetta dal Fondatore.
I primi missionari, guidati da don Giovanni Cagliero, partirono per “assistere” i migranti italiani della fine dell’Ottocento a Buenos Aires, spesso bisognosi sia di cura spirituale che materiale. Il loro viaggio diede anche forma al sogno di Don Bosco di raggiungere la mitica Patagonia.
Oggi, come allora, la missione richiede disponibilità ad affrontare nuove sfide e adattabilità a situazioni inedite, rimanendo sempre fedeli al carisma salesiano. Questa riflessione ha fatto da ponte verso lunedì 17 marzo, giornata interamente dedicata al secondo nucleo tematico del Capitolo.
Nucleo Tematico 2: Condividere Spiritualità e Missione nella CEP
Il lavoro su questo nucleo si concentra su tre aree chiave:
- Condividere spiritualità e missione all’interno della Comunità Educativo-Pastorale (CEP);
- Educare ed evangelizzare;
- Esplorare nuove espressioni del carisma salesiano.
Nel contesto odierno, caratterizzato da una maggiore corresponsabilità da parte dei laici coinvolti nella missione salesiana, il Capitolo chiede alle sei commissioni di fornire proposte pratiche e concrete. Tra gli obiettivi:
- Completare i percorsi di riflessione del CG28 sulla missione condivisa;
- Promuovere la vita spirituale e apostolica;
- Cercare, insieme ai laici, una sostenibilità economica per le presenze salesiane, senza mai escludere i poveri.
Le commissioni sono inoltre incaricate di esplorare nuovi modelli di presenza e nuove espressioni del carisma salesiano, favorendo una vera comunione con i giovani. Questo include l’impegno verso l’ecologia integrale e la cultura digitale, due ambiti cruciali per il carisma salesiano oggi.
Le riflessioni del fine settimana e il viaggio a Genova hanno dunque offerto una prospettiva sia retrospettiva che proiettata al futuro, ispirando i partecipanti ad affrontare le sfide che li attendono con rinnovata energia e fedeltà alla loro identità salesiana.
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