Repubblica Democratica del Congo – Una sessione di formazione al Giornalismo Mobile per il personale di “Radio Don Bosco Lubumbashi”

29 Ottobre 2024

(ANS – Lubumbashi) – Dal 24 al 26 ottobre 2024, don Maciej Makuła, del Settore per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana, ha tenuto la prima sessione di formazione in “Mobile Journalism” (giornalismo mobile, MoJo, in inglese) per 18 giovani congolesi, tra cui 15 giovani giornalisti di “Radio Don Bosco Lubumbashi”, un pre-novizio e due membri del centro multimediale “La Colombe”, sotto la supervisione di don Matthias Amani, SDB, Delegato per la Comunicazione Sociale dell’Ispettoria “Maria Santissima Assunta” dell’Africa Centrale.

Dopo aver trascorso due mesi ad imparare il francese nella città di Lubumbashi, presso la comunità salesiana “San Francesco di Sales” di Imara, don Makuła ha accettato prontamente di tenere la sua prima sessione di formazione al MoJo in francese. Da parte loro i 18 partecipanti hanno appreso una serie di tecniche e hanno ricevuto strumenti per creare contenuti professionali utilizzando telefoni Android o iPhone, in modo da poter rispondere meglio alle principali sfide dell’evangelizzazione giovanile odierna.

La maggior parte delle sessioni di lavoro, da 4 ore ciascuna, è stata dedicata al lavoro pratico. Un momento di avvicinamento alla natura, all'ambiente e ad altri ambiti di conoscenza... E poi i vari allievi riprendevano, fotografavano, si divertiranno a creare contenuti da visualizzare e, in generale, ricevevano critiche e suggerimenti per migliorare il loro lavoro e apostolato.

Nel suo discorso conclusivo, don Makuła ha affermato che “la Congregazione salesiana in generale, e l’Ispettoria salesiana dell’Africa Centrale in particolare, non avranno futuro senza la tecnologia digitale”. In linea con la visione di Papa Francesco, ha spiegato che la Chiesa e la Famiglia Salesiana sono chiamate ad adottare un approccio integrato ai mezzi di comunicazione sociale e ha esortato a dare il massimo per suscitare nuovi missionari digitali.

Al termine del corso tutti gli allievi hanno convenuto di aver imparato abbastanza, grazie alle varie proiezioni e ai materiali offerti e al loro impegno. Yarlive Badibannga, uno dei partecipanti, ha affermato di non aver solo acquisito conoscenze, ma anche di aver vissuto una nuova esperienze nella ripresa, nell’elaborazione e nella diffusione di immagini attraverso le reti sociali.

Per David Kabongo, giornalista televisivo, questa formazione è stata di grande utilità e un’importante aggiunta, che gli ha restituito la spontaneità nell’elaborazione dei dati digitali, e gli ha permesso di rispolverare nozioni televisive già apprese e raramente praticate.

Durante le sessioni di pratica del secondo e terzo giorno, lo staff de La Colombe ha invece notato che le sfide sono ancora tante, dalle riprese al rapido montaggio dei contenuti. Ma don Amani, da parte sua, ha esortato a proseguire il lavoro e la pratica nel settore, prospettando anche la possibilità di ulteriori approfondimenti didattici in futuro.

I 18 allievi, uomini e donne, sono ora chiamati ad integrare i diversi piani, regole e tecniche di ripresa foto/video nella loro pratica quotidiana. Hanno inoltre una conoscenza approfondita dell’editing digitale, e sanno padroneggiare applicazioni specifiche sui loro telefoni cellulari e sui loro personal computer, come CapCut, Adobe Premier Pro, Canva e vari altri importanti strumenti di elaborazione rapida di diapositive, video e foto, che sempre più saranno parte della pratica professionale quotidiana nella comunità di cui fanno parte.

Il Settore per la Comunicazione Sociale può ora guardare con soddisfazione alla lista dei missionari digitali francofoni nell’Ispettoria dell’Africa Centrale, che si sommano a quelli anglofoni già formati in Zambia, Malawi, Namibia, Zimbabwe, Kenya, Madagascar e, guardando al resto del mondo, anche in Sri Lanka, dove l’iniziativa di questi laboratori è partita, nel febbraio di quest’anno, promossa e realizzata sempre da don Makuła insieme alla professionista Aleskandra Stankiewicz.

Dopo Zambia, Malawi, Namibia, Zimbabwe, Sri Lanka e Madagascar, questo corso di formazione – pensato in primo luogo per le realtà salesiane d’Africa – è previsto ancora in altri quattro Paesi: Tanzania, Madagascar, Polonia e Vaticano.

Jean Baptiste Petemoya Ilunga
Radio Don Bosco/Lubumbashi

InfoANS

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