RMG – I missionari della 155ª Spedizione Missionaria Salesiana: don Marijan Zovak, dall’Ispettoria della Croazia (CRO) all’Ispettoria delle Antille (ANT)

(ANS – Roma) – Nell’ambito della rubrica dedicata a presentare i missionari della 155ª Spedizione Missionaria Salesiana, oggi è don Marijan Zovak, sacerdote salesiano croato, destinato alla Repubblica Dominicana, che ci racconta qualcosa della sua vocazione missionaria e dei suoi sogni. “Il sogno che il Signore ha messo in me mi spinge pian piano a lasciare tutto e donarmi completamente, come fece Don Bosco”.

Ciao Marijan! Presentati…

Sono don Marijan Zovak, salesiano croato di 33 anni e sono uno dei quattro missionari della 155a spedizione che provengono dall’Ispettoria “San Giovanni Bosco” Croazia, Bosnia ed Erzegovina (CRO).

Cosa ti ha ispirato a scegliere di diventare missionario?

La vocazione missionaria è qualcosa che è stato seminato in me quand’ero ancora bambino. Infatti, credo di essere uno dei pochi che (molto) prima ha sentito la vocazione missionaria e poi quella religioso-sacerdotale. Quand’ero bambino mia madre mi parlava dei missionari e, tra di loro, anche dei due martiri in Cina sui quali aveva letto un libro tanti anni prima. Non si ricordava nemmeno i loro nomi (solo in prenoviziato ho saputo che erano Luigi Versiglia e Callisto Caravario), ma in me hanno lasciato un’impronta forte. Altra “missionaria” che mi accompagna da quando mi ricordo è Santa Teresa di Gesù Bambino, di cui si celebra la festa proprio in questi giorni.

Il sogno di diventare anch’io missionario è iniziato quando avevo 7 anni. La vocazione missionaria mi ha fatto riavvicinare al Signore a 16 anni, dopo un lungo periodo in cui poche cose del cristianesimo avevano avuto senso per me, e mi ha portato infine, qualche anno dopo, a diventare salesiano. Questa vocazione si è solo rafforzata nel periodo della formazione che ho fatto in Italia, vivendo con i confratelli provenienti da tante nazioni. In quel periodo ho conosciuto anche le altre figure missionarie che mi hanno affascinato molto con il loro donarsi completamente e il loro diventare tanti diversi “Don Bosco” nei loro rispettivi Paesi di missione.

Dopo un periodo di discernimento con la mia guida spirituale ho deciso di scrivere la lettera al Rettor Maggiore esprimendo il mio desiderio e la mia disponibilità. Alcuni mesi dopo è arrivata la risposta: Repubblica Dominicana, nell’Ispettoria delle Antille, che comprende anche Cuba e Porto Rico. Posso dire che è stata una grande sorpresa per me, perché non mi aspettavo quella parte del mondo.

Sei felice del luogo in cui stai andando? Hai paure o preoccupazioni riguardo al nuovo luogo, alla cultura e alla gente?

Sento una grande gioia per la vocazione missionaria e per la destinazione che ho ricevuto. Certo che ci sono anche le paure che, in alcuni momenti, mi rubano la gioia dal cuore. Conoscendo già alcune mie lotte con me stesso, ho paura che nel contesto che non conosco esse aumenteranno e che rimarrò troppo concentrato su me stesso, invece di vedere il Signore che mi aspetta già in Repubblica Dominicana, nei confratelli, nella gente, nei giovani, nella cultura. Nei momenti in cui la paura sembra vincere, il Signore attraverso la sua Parola e attraverso gli amici, mi ricorda che non posso lasciare che la paura guidi le mie fragilità, ma che mi basta la Sua grazia! Perciò è la gioia, insieme alla gratitudine, che esce come vincitrice da questa lotta.

Come hanno reagito i membri della tua famiglia, gli amici e i confratelli quando hai parlato loro della tua vocazione missionaria?

Molti hanno avuto la stessa reazione: mia madre, mio padre, le mie sorelle, i confratelli e le persone che mi sono più vicine. Nessuno è rimasto troppo sorpreso della mia scelta, ma tutti sorpresi dalla destinazione. Certo, ci sono anche persone che non condividono a pieno la mia scelta, ma la mia risposta è sempre la stessa a tutti: pregate per me e per gli altri missionari - e questo lo chiedo anche a tutti i lettori!

Quali sono i tuoi piani e sogni per la tua vita missionaria? Hai in mente qualche modello di grande missionario di cui vorresti seguire lo stile di vita?

La gioia è quella che vince, anche perché il sogno che il Signore ha messo in me mi spinge pian piano a lasciare tutto e donarmi completamente, come fece Don Bosco. Ed è questo il sogno che ho per me: donare tutto! A questo mi spingono anche i miei modelli e amici missionari: don Vincenzo Cimatti, don Carlo Braga e la Beata Maria Romero (insieme, ovviamente, a Versiglia e Caravario). Sono sicuro che essi mi accompagneranno anche in Repubblica Dominicana, non hanno tanta scelta…

Qual è il tuo messaggio per i giovani riguardo alla scelta e alla vocazione missionaria?

Lascerei questo messaggio a tutti i giovani: abbiate lo stesso mio desiderio – donare tutto per vivere una vita piena e compiuta. Solo il Signore può aiutarvi a donarvi totalmente! Perciò non sprecate la vostra vita per cose che non contano, o contano poco, ma rispondete, nonostante le paure e le perplessità, al desiderio profondo che sentite in voi, al sogno che il Signore ha per ognuno di noi! Questo porterà gioia a voi e a tante altre persone che incontrerete.

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