Spagna – “C’è un futuro luminoso per la Chiesa”: intervista a don Alfredo Marzo, missionario

(ANS – Siviglia) – Don Alfredo Marzo ha incontrato i Salesiani nel 1940, quando don Candido Villagrá impartiva lezioni ai ragazzi. Nel 1946 ha partecipato a un corso estivo a Pamplona e da allora non si è più separato dai Salesiani.

di don Javier Zudaire

Qual è stato il percorso della tua vita?

A Huesca e San Vincenc dels Horts ho compiuto l’aspirantato e lì conobbi dei missionari in India, in particolare don José Luis Carreño. Rimasi così colpito da questo modello di vita che chiesi di andare in missione.

In cosa consiste il tuo lavoro missionario?

Il mio lavoro è predicare e diffondere il Vangelo tra le tribù dello Stato di Meghalaya, in India. Ci prendiamo cura delle anime e delle vocazioni, affinché non manchino operai nella messe del Signore. E ovviamente ci occupiamo dell’educazione dei giovani, attraverso varie scuole.

E il lavoro nelle parrocchie?

La parrocchia comporta una moltitudine di diverse attività: scuole, dispensari medici, catechesi, gruppi laicali, aziende, realizzazione di risaie, di strade, di pozzi… In ogni parrocchia c’è un centro di salute gestito da alcune religiose e un fuoristrada che fa d’ambulanza in caso d’emergenza. In molte occasioni questo veicolo è stata la culla dei neonati e il letto di morte dei malati, mentre venivano trasportati all’ospedale più vicino, che si trova a circa 250 km di distanza.

Cosa sottolineeresti di tutti gli anni vissuti in India?

Che la mano di Dio si percepisce in ogni cosa. Stiamo portando il Regno di Dio e abbiamo sperimentato la speciale protezione di Maria Ausiliatrice. Il motto di Don Bosco “Lavoro e Temperanza” è sempre presente nelle circostanze in cui lavoriamo, per gente povera, semplice e lavoratrice. In questi anni sono stati adattati la Bibbia, preghiere, canti e salmi alle diverse etnie, culture e lingue.

Come vedi l’India?

In tutta quell’area si respira la Salesianità: il nome di Don Bosco è una parola magica in tutto il Nord-Est dell’India. Il passaggio della reliquia di Don Bosco per le diverse città di questa zona ha evocato un sentimento di ammirazione e rispetto per il Sistema Salesiano. C’è un futuro luminoso per la Chiesa e per la Congregazione salesiana, sulle orme dei pionieri salesiani che ci hanno mostrato la via.

InfoANS

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