Come il 2024 ben ci ricorda, l’evocazione del Sogno dei Nove Anni è fatta da Don Bosco nelle Memorie dell’Oratorio, uno dei suoi scritti più personali. È, tra le altre cose, uno spunto per comprendere quella prima chiamata soprannaturale che un giovane sente. Per questo motivo, guardare all’esperienza della nascita della vocazione di Don Bosco può portare ad una migliore comprensione di questa chiamata che “rimane profondamente impressa nella mente per tutta la vita”.
La missione dell’animazione vocazionale comprende l’azione pastorale di accogliere e di accompagnare il personalissimo cammino dei giovani nel discernimento e nella decisione vocazionale. In verità, spiega don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile salesiana, “nel sogno di Dio c'è posto per tutti. Ma la vocazione è anche un gioco di grazia e di libertà: siamo e viviamo tra la chiamata del Signore e le decisioni e i cambiamenti che dobbiamo prendere”.
Questi spunti sono contenuti nell’ultimo numero della rivista di Animazione Pastorale Giovanile Salesiana “Flash”, che inquadra alcuni semplici elementi di pedagogia vocazionale a partire da tre coordinate. Si può dire che l’accompagnamento dei chiamati è inteso come un itinerario che fa perno su un CONTESTO (la corrispondenza alla grazia), un ACCOMPAGNANTE (l’ascolto di Dio che chiama attraverso delle mediazioni) e un’AZIONE (il discernimento). Ogni sogno vocazionale si intreccia e si costruisce a poco a poco attorno a questi tre elementi.
Ciò può essere uno strumento di formazione per i salesiani e i laici che accompagnano la vita pastorale delle Ispettorie salesiane e per coloro che accompagnano i giovani negli “aspirantati”, nelle “comunità proposte”, nei “gruppi di ricerca”, e nei “centri di orientamento vocazionale”.
