RMG – Testimonianze di vita dai salesiani anziani: dal “Corso Sorgente” parla don Segundo Manuel Cabrera Arevalo

30 Maggio 2024

(ANS – Roma) – Il secondo salesiano “maggiore” che ha condiviso con gli altri missionari anziani la sua storia e la sua esperienza missionaria, nell’ambito del “Corso Sorgente” organizzato dal Settore per le Missioni in questo mese di maggio 2024, è stato don Segundo Manuel Cabrera Arevalo. 84 anni d’età, 66 di vita salesiana e 44 da sacerdote, don Cabrera è originario dell’Ecuador ed è uno dei pochi missionari che è stato tale servendo nel suo medesimo Paese, dato che ha lavorato con le comunità indigene lì presenti.

Don Cabrera, spirito giovane e grande entusiasmo anche a dispetto dell’età, proveniva da una famiglia molto umile: la madre era casalinga e suo padre lavorava come minatore. “Con questo lavoro è riuscito ad acquistare un pezzo di terreno e ci ha costruito una casa” ha condiviso con riconoscenza.

La sua vocazione è nata quando era ancora bambino, allievo di quinta elementare della scuola salesiana, nella città di Limón. “Furono i salesiani che presero l’iniziativa di invitarmi a fare l’esperienza come aspirante salesiano. E mio padre diede il suo assenso” ha ricordato a distanza di tanti anni.

“Il mio campo di missione è stato nel contesto dei popoli indigeni, soprattutto tra gli Achuar e gli Schuar. Il mio servizio tra gli indigeni è stato variegato e ha riguardato sia la prima evangelizzazione di alcuni gruppi, sia la catechesi e gli oratori” ha raccontato. È stato Direttore di diverse opere missionarie – Zambagua, Sevilla Don Bosco, Bomboiza e Taisha – e ancora oggi è parroco presso l’opera di Sevilla Don Bosco.

Anche per lui, come per tutti, la vita religiosa e missionaria non ha risparmiato imprevisti e difficoltà, che nel suo caso si sono manifestati soprattutto nella fase iniziale, durante gli studi: ha impiegato nove anni per essere ordinato sacerdote, ma alla fine ha superato tutto ed è riuscito a completare gli studi.

Al tempo stesso, non sono mancate nemmeno le numerose gioie: quelle dell’educazione e dell’evangelizzazione dei ragazzi e delle comunità indigene; come anche quelle profonde di vedere aperte le cause di beatificazione di quattro missionari che operavano in Ecuador, tra cui la Beata suor Maria Troncatti, Figlia di Maria Ausiliatrice, missionaria italiana originaria della città di Brescia, attiva anche come infermiera nelle comunità in cui servì.

Senza dimenticare il passato che lo ha portato così lontano, don Cabrera ha ancora l’energia di chi guarda avanti e progetta il futuro: nella sua comunità collabora con i suoi confratelli per avviare la sperimentazione delle iniziative proposte da Papa Francesco attraverso l’esortazione apostolica post-sinodale “Querida Amazonia”, per istruire ed educare le persone e gli operatori pastorali a comprendere e ad accettare la sfida della Chiesa sinodale: una sfida che parte in primo luogo attivando l’ascolto e il dialogo.

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