RMG – Alla riscoperta dei Figli di Don Bosco divenuti cardinali: Alfons Maria Stickler (1910-2007)

15 Settembre 2023

(ANS – Roma) – Dal cuore dell’Europa al centro della Chiesa: fu questo il percorso compiuto da Alfons Maria Stickler, il quinto Salesiano di Don Bosco, in ordine cronologico, ad essere nominato e creato cardinale. Differentemente dagli altri profili esaminati precedentemente, egli espresse il suo servizio episcopale e cardinalizio non tanto nell’attività pastorale, quanto nel discreto, ma efficacissimo lavoro nelle realtà della Curia romana e degli ambienti accademici – manifestando sempre quella semplicità e quell’umiltà tanto care a Don Bosco.

Alfons Maria Stickler nacque a Neunkirchen, Austria, il 23 agosto 1910, secondo di dodici figli. Frequentò le scuole elementari nella città natale e il ginnasio-liceo classico a Vienna, alunno del locale Collegio Salesiano, quando il futuro Cardinale Hlond stava per lasciare il governo dell’Ispettoria Tedesco-Ungarica dei Salesiani di Don Bosco.

Entrato nel noviziato della Congregazione salesiana in Germania, emise la prima professione religiosa il 15 agosto 1928. Compiuti gli studi filosofici in Germania e in Austria, dopo il tirocinio completò gli studi teologici in Germania, a Benediktbeuern, e successivamente a Torino e a Roma dove, il 27 marzo 1937, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, venne ordinato sacerdote.

Dopo aver seguito i corsi di Diritto Canonico e Civile della Pontificia Università Lateranense dal 1936, conseguì la laurea nel 1940, ottenendo subito la nomina di docente all’Ateneo Salesiano presso la Facoltà di Diritto Canonico. Sfollato con tutto l’Ateneo salesiano nel cuneese durante la Seconda Guerra Mondiale, salvò diverse vite umane mediante la liberazione di prigionieri presso le autorità occupanti tedesche, e in quei luoghi il suo ricordo è rimasto vivo con riconoscenza.

Conclusa la guerra, insegnò Diritto Canonico prima a Torino e poi a Roma dove, nel 1957, si era trasferito l’Ateneo Salesiano. In quella sede fu Decano della facoltà di Diritto Canonico, dal 1953 al 1958, poi Rettore Magnifico, dal 1958 al 1966, e Preside del nuovo “Institutum Altioris Latinitatis” dal 1965 al 1968.

Il 25 marzo 1971 venne nominato dal Papa Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana. In questa veste promosse la costruzione del grande deposito sotterraneo per la conservazione ottimale di tutti i codici della Biblioteca ed altri ampliamenti per rendere più agevole il lavoro di consultazione degli studiosi. Tutto questo è stato realizzato grazie ad una ardita operazione culturale-editoriale promossa dallo stesso Prefetto in collaborazione con la casa editrice internazionale “Belser”, consistente nella pubblicazione in perfetto fac-simile di molti preziosi codici.

Intensissima la sua attività di studioso, autore di molti volumi e saggi di Storia del Diritto Canonico. Frutto della sua intensa attività di studioso sono vari volumi e saggi di Storia del Diritto Canonico. È stato curatore ed editore di “Studia Gratiana” e coeditore di “Studi Gregoriani”. Perito di tre Commissioni del Concilio Vaticano II, Consultore di congregazioni romane e membro sin dall’inizio della Commissione per il nuovo Codice di Diritto Canonico, membro del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, del direttivo dell’Istituto per la storia medievale del Diritto Canonico di Berkeley in California, fu inoltre uno dei tre Vicepresidenti del “Bureau dell’Associazione internazionale di Storia del Diritto e delle istituzioni”.

L’8 settembre 1983 venne nominato Pro-Bibliotecario di Santa Romana Chiesa e, contemporaneamente, Arcivescovo titolare di Bolsena. Giovanni Paolo II gli ha conferito personalmente l’ordinazione episcopale il 1° novembre successivo, chiamandolo anche a far parte, come membro, della Pontificia Commissione per l’Interpretazione autentica del Codice di Diritto Canonico.

Il 7 luglio 1984 divenne anche Pro-Archivista di Santa Romana Chiesa, divenendo nel maggio 1985 Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa.

Nonostante il profilo intellettuale ed accademico di altissimo spessore, rimase sempre umile e, come vero Figlio di Don Bosco, amante della semplicità: era solito muoversi per Roma da solo, utilizzando i mezzi pubblici, e quando non era necessario per le funzioni portava semplicemente il clergyman, senza alcun altro segno che potesse esprimere i suoi ruoli.

Venne creato Cardinale da Giovanni Paolo II nel Concistoro del 25 maggio 1985 – lo stesso in cui vennero creati cardinali anche i suoi confratelli Rosalio José Castillo Lara e Miguel Obando Bravo.

Si spense a Roma all’età di 97 anni, il 12 dicembre 2007. In occasione dei suoi funerali, celebrati da Papa Benedetto XVI nella Basilica Vaticana, il Pontefice ne tratteggiò la figura ricordando: “Sapeva bene che amare Cristo è amare la sua Chiesa, che è sempre santa, nonostante la debolezza”; e concluse citando il testamento spirituale del cardinale austriaco: “Credo, spero, amo; perdona la mia debolezza nella fede, nella speranza e nella carità e conducimi, o mio Dio, nel Regno del tuo amore”.

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