Don Bosco immaginava i coadiutori come parte integrante dell’unico esercito di operai che lavora nella vigna del Signore (cfr. Mt 20, 1-16), perché venga raccolta buona uva per farne vino nuovo, vino di Cana (cfr. Gv 2, 1-11). Per vicissitudini personali e politiche, István Sándor sarà un operaio dell’ultima ora, dovrà tardare il noviziato e la consacrazione religiosa. Ma il tempo di Dio vale per la sua intensità, non per la sua ampiezza. István sarà uno degli operai migliori. Il vino buono sarà il suo stesso sangue di martire.
Massimiliano De Luca, salesiano sacerdote, napoletano, dell’Ispettoria dell’Italia Meridionale (IME), classe 1972, ha conseguito la licenza in Teologia Dogmatica presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma e il Dottorato in Teologia Ecumenico-Patristica presso l’ITE “San Nicola” della Facoltà Teologica Pugliese di Bari. Dello stesso genere ha pubblicato i saggi: “Anne-in-quanto-tale. Anne Frank, una traccia di saggezza. Breve profilo etico religioso” (in collaborazione con il Laboratorio Culturale “Don Bosco” – Istituto Salesiano “Redentore” di Bari); e “Il pastore Bonhoeffer. Martire a Flossenbürg. Breve ritratto del teologo evangelico”.
Pubblicazione indipendente, 122 pagine