Grazie al finanziamento, i salesiani hanno potuto scavare un pozzo, installare pompe a energia solare e creare un sistema idrico con tre serbatoi di plastica, con una capacità di 5.000 litri ciascuno. L'acqua viene convogliata verso la comunità e la scuola primaria. Nelle comunità, inoltre, sono state installate anche delle fontane per consentire alla popolazione di accedere liberamente all'acqua.
“Salesian Missions ha fatto dei progetti riguardanti l’acqua una priorità assoluta, per la salute e la sicurezza – ha affermato don Gus Baek, Responsabile di “Salesian Missions” - Questa comunità aveva scarso accesso all'acqua pulita, prima di questo progetto, mentre ora le persone possono accedervi. L’iniziativa contribuisce quindi a garantire acqua potabile sicura e servizi igienici adeguati", ha proseguito.
I missionari salesiani vivono e lavorano in Mozambico da 110 anni, fornendo programmi di istruzione e sviluppo sociale per i giovani poveri. Il Paese ha ottenuto l'indipendenza nel 1975, ma nel 1977 è scoppiata una guerra civile che è durata fino alla firma dei trattati di pace a Roma nel 1992. La guerra civile ha lasciato circa 60.000 giovani con poche prospettive di lavoro, poca formazione e con la guerra come unica fonte di istruzione.
Secondo la “World Bank”, la Banca Mondiale, il Mozambico ha fatto grandi passi avanti nella riduzione della povertà, anche se quasi il 50% della popolazione vive ancora in povertà. A soffrirne sono principalmente coloro che vivono nelle aree rurali e, anche con la crescita all'interno del Paese, le regioni di Zambezia, Sofala, Manica e Gaza hanno registrato un aumento della povertà negli anni 2000.
Oltre il 70% delle persone che vivono in povertà si affida all'agricoltura e alla pesca per guadagnarsi da vivere. La stragrande maggioranza della popolazione rurale vive con meno di 1,25 dollari al giorno e non dispone di servizi basilari, come appunto l'accesso all'acqua potabile, alle strutture sanitarie e alle scuole.
Fonte: Salesian Missions