Don Pedro Narambuena, Vicepostulatore della causa di canonizzazione di Zatti, ha descritto il rito di canonizzazione: “La celebrazione centrale sarà a Roma questa domenica, 9 ottobre. È un’Eucaristia dove, dopo la lettura del Vangelo, arriva il decreto papale con la nomina dei nuovi santi. In questo caso, oltre al sig. Zatti, sarà proclamato santo anche Giovanni Battista Scalabrini, fondatore dei missionari scalabriniani. Quindi vengono presentate le reliquie. Il giorno prima i Salesiani si incontreranno nell’aula Paolo VI, dove vivremo un’Eucaristia di ringraziamento presieduta dal Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, e poi il Papa ci riceverà in udienza. Papa Francesco ha voluto avere questo bel gesto con noi, riceverci in un’udienza straordinaria, credo a motivo di quel legame personale che ebbe con la figura di Artemide Zatti, ancor prima di diventare vescovo”.
Quindi è intervenuto don Carlos Bosio, Direttore dell’opera salesiana di Colonia Vignaud, a nord di Cordoba, l’uomo la cui guarigione inspiegabile permise nel 2002 la beatificazione del sig. Zatti. A 25 anni, quand’era studente di Teologia, durante un campo a Tornquints, iniziò a sentire dolori addominali. Venne operato a Bahía Blanca, ma l’operazione sviluppò una cancrena gassosa. Per questo motivo venne trasferito all’ospedale “Muñiz” di Buenos Aires. L’infezione raggiunse il sangue producendo una setticemia molto diffusa. “Per quegli anni, questo quadro era mortale. Per questo motivo i referti medici affermano che la mia guarigione non ha avuto spiegazioni cliniche”.
E ha aggiunto: “Dopo aver verificato che la famiglia e i confratelli salesiani avevano pregato Zatti, quel miracolo ne permise la beatificazione, il 14 aprile 2002. Questa esperienza di trovarmi sull’orlo della morte per tutta la vita mi ha aiutato a relativizzare molte cose a cui a volte si dà molta importanza. Questa esperienza mi ha aiutato a concentrare la vita su una donazione permanente, come fece Zatti”.
Il sig. Sobrero ha affermato: “La persona è la manifestazione dell’essere umano, in termini filosofici. La persona specifica di Artemide Zatti si è manifestata a Viedma e a Carmen de Patagones come una brava persona. La bontà di Zatti si manifestava dal momento in cui si alzava fino a quando andava a letto, in tutte le attività che svolgeva come salesiano, come amministratore dell’Ospedale San José, come infermiere di casa in casa, come animatore della gioventù cattolica, come animatore della liturgia nella parrocchia di Viedma (…) La semplicità di una brava persona è ciò che la Chiesa propone oggi da vivere al mondo intero”, ha sottolineato.
Mons. Laxague ha, infine, concluso: “Nella regione di Viedma e a Carmen de Patagones stiamo vivendo un momento in cui sta riaffiorando il ‘Zatti vivo’. Ci sono molti suoi segni di presenza in tante persone che sono state curate da lui, molte testimonianze di persone che raccontano come il loro padre o la loro madre siano stati curati da Zatti. A Viedma abbiamo un ospedale, un quartiere, una strada, una scuola che intitolati a Zatti. Per questo, questa celebrazione della canonizzazione è un’occasione per scoprire chi fosse Zatti e quale sia il messaggio ci lascia oggi. Speriamo che Zatti ci risvegli tutti, ricordandoci che la cosa migliore che possa succedere ad una persona è essere un santo. Essere santi è fare del bene. Questo è il percorso che lui fece, ed è la strada che tutti andiamo facendo”.