“L’obiettivo del progetto – ha spiegato don Gus Baek, Responsabile di “Salesian Missions” – è quello di aiutare i lavoratori del tè a iniziare a coltivare la loro terra, consentendogli di diventare proprietari delle loro piccole piantagioni di tè e di sviluppare un reddito sostenibile a lungo termine. Ai contadini viene fornita assistenza per l’avviamento, sia attraverso un aiuto economico, sia attraverso una formazione agricola, sia attraverso la donazione di piantine da tè, in modo che possono sviluppare la propria attività e acquisire una certa solidità economica”.
Sukram Murah è uno dei 14 piccoli agricoltori che sta già guadagnando grazie al piccolo appezzamento coltivato a tè che ha potuto avviare grazie ai salesiani. Non fa che dire che per lui poter ricevere il sostegno economico dai Figli di Don Bosco sia stata una vera benedizione, dal momento che il suo lavoro principale è quello di bracciante a giornata. Inoltre, la formazione tecnica salesiana in agricoltura gli ha insegnato a piantare più di un tipo di coltura: così, oltre alle foglie di tè, Murah nel suo giardino ha piantato 80 palme di betel ed è stato in grado di ricevere il doppio del reddito dallo stesso appezzamento di terreno.
Anche altri quattro agricoltori hanno piantato ortaggi nei loro giardini del tè, ma a causa delle piogge eccessive di quest’anno, i loro raccolti sono stati rovinati. Non solo, la pioggia ha rovinato anche il 10-30% dei raccolti di altri otto agricoltori. Ma questi piccoli imprenditori agricoli desiderosi di sviluppo non sono stati abbandonati a se stessi: il personale salesiano ha visitato i loro terreni e insieme hanno concordato che i contadini ripianteranno le aree colpite dalle piogge, e anzi alcuni agricoltori hanno acquistato delle altre piante per le aree ancora libere.
Il primo gruppo di 14 coltivatori di tè che hanno ricevuto un sostegno economico ha già iniziato a rimborsare i prestiti a rate. Quando uno dei beneficiari del tè è deceduto in seguito a una grave malattia, la moglie ha rilevato il suo giardino da tè e ha accettato di rimborsare l’importo del prestito. La donna lavora in un giardino di tè privato per contribuire al sostentamento della famiglia e anche il figlio maggiore è un salariato giornaliero in una delle città vicine. Oggi la donna non può che ringraziare i Salesiani per aver aiutato la sua famiglia a piantare il tè, che ora li aiuterà a ottenere un reddito supplementare dalla loro terra, quanto più necessario ora che la famiglia sta vivendo un momento di difficoltà.
L’India è uno dei maggiori produttori di tè al mondo, con quasi il 70% del tè destinato al commercio interno. L’industria del tè indiana è cresciuta fino a possedere molti marchi noti a livello globale e si è evoluta in una delle industrie del tè più sviluppate al mondo, dal punto di vista tecnologico. I distretti di Golaghat, Sivasagar, Dibrugarh e Tinsukia nell’Assam hanno un gran numero di piantagioni di tè.
Ma queste piantagioni sono curate da braccianti che, nonostante le lunghe ore di lavoro, spesso non guadagnano un salario sufficiente a soddisfare le loro esigenze di base o a sfuggire alla povertà. Molti lavoratori del tè possiedono piccoli appezzamenti di terreno ma, per vari motivi, lasciano la terra incolta mentre escono di casa per lavorare nelle grandi tenute. In tempi di crisi finanziaria, sono spesso costretti a ipotecare la loro terra per ottenere piccoli prestiti e quando non sono in grado di rimborsare i prestiti, gli viene confiscata anche quella.
I salesiani in India, consapevoli di questa difficile situazione, stanno lavorando per offrire ai lavoratori del tè l’opportunità di rompere il ciclo della povertà per se stessi e per i loro figli.
Fonte: Salesian Missions