Utilizzata, come previsto, nella giornata di sabato 7 dicembre per le ultime scene della Strenna del Rettor Maggiore per il 2020 – grazie alla collaborazione di tanti giovani comparse – l’opera è stata inaugurata al termine della Messa del mattino di domenica 8, presieduta da don Angelo Santorsola, Superiore dell’Ispettoria “Beato Michele Rua” dell’Italia Meridionale (IME).
La cerimonia ha visto la partecipazione di gran folla di fedeli, molti giovani dell’oratorio e tanti abitanti del quartiere. Dapprima ha avuto luogo una breve rappresentazione artistica animata dai ragazzi, quindi è seguito il tradizionale cerchio mariano – l’abitudine salesiana di recitare nella festa dell’Immacolata una preghiera a Maria formando un grande cerchio, a ricordo della nascita dell’oratorio – e infine si è proceduto alla benedizione-inaugurazione finale della grande opera d’arte.
Nell’occasione non sono mancati i discorsi ufficiali. “Don Bosco in questo quartiere si sente a casa, perché è un quartiere popolato dai giovani e dove ci sono i giovani lui c’è. I giovani sono il presente, da coltivare, da accogliere, da aiutare a crescere. L’impegno dei salesiani è quello di far emergere la bellezza che ogni giovane ha in sé”, ha affermato don Santorsola.
All’evento sono intervenuti anche don Filiberto González, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, e l’Economo Generale della Congregazione, il salesiano coadiutore Jean Paul Muller, venuti appositamente da Roma in rappresentanza delle Direzione Generale salesiana, che ha commissionato l’opera; e il sindaco di Foggia, dott. Franco Landella.
“Don Bosco è voluto venire qui!”, ha ribadito don González, richiamando anch’egli l’opportunità del volto del Santo tra i giovani dei ceti popolari. Quindi, anche in riferimento alla festa di Maria Immacolata, ha sottolineato che per educare i ragazzi di Foggia i salesiani non si sentono soli, ma sanno di poter contare sulle famiglie e in particolare sulle mamme.
Il sig. Muller da parte sua ha evidenziato il messaggio di speranza di questo murale, e cioè che alla fine il bene è più forte del male e della violenza. A tal fine ha sottolineato la particolarità di quest’opera, che, contrariamente allo stile tradizionale di Jorit, non prevede uno sfondo scuro da cui emerge per contrasto il volto del soggetto, ma uno sfondo colorato, di rosso e d’azzurro, che serve a collocare Don Bosco a metà tra terra e Cielo.
E un’altra peculiarità è l’assenza delle iconiche strisce rosso sul volto: quello che è un tradizionale “marchio di fabbrica” di Jorit in quest’occasione è stato risparmiato per lasciare Don Bosco come un’eredità di tutti quanti.
Infine, il primo cittadino di Foggia, che molto si è adoperato perché il murale si potesse realizzare in tempi brevi, ha ringraziato i salesiani per la scelta della sua città per quest’opera, manifestando come tale monumento riqualifichi l’intero quartiere.
https://www.infoans.org/component/k2/item/9365-italia-don-bosco-e-voluto-venire-qui-inaugurato-il-murale-di-don-bosco#sigProId4b1e144671