Giunto alla settima edizione, il pellegrinaggio salesiano per giovani dai 14 ai 35 anni parte da Smorgon e dura sei giorni. Ogni volta sviluppa un tema specifico, che coincide con il motto della Strenna di quell’anno. Così, per l’attuale 2018 le riflessioni hanno riguardato l’ascolto e l’accompagnamento, a partire dal passo evangelico: “Signore, dammi di quest’acqua!” (Gv 4,15).
I pellegrini hanno potuto approfondire vari aspetti di questo tema attraverso conferenze e lavori, animati quotidianamente da membri della Famiglia Salesiana, in diversi ambienti chiamati genericamente “camere”. In tale ambito, a seconda delle proprie preferenze, ciascun pellegrino ha avuto la possibilità di scegliere ogni giorno quale “camera” frequentare: la cappella, la camera della musica di preghiera, quella dell’evangelizzazione digitale, la cucina, la camera del deserto o del silenzio, e la camera dei giochi.
A prescindere dalla camera prescelta, c’è stato sempre un responsabile – Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, animatori o Salesiani Cooperatori – ad aiutare i partecipanti nella riflessione ed a vivere il tema specifico del giorno, in accordo alla dimensione specifica di quella camera.
I temi quotidiani, che hanno scandito i giorni di cammino, sono stati:
• L’incontro, che non rende indifferenti – Gioca!
• L’incontro, che spinge ad andare avanti – Riconosci!
• L’incontro, che trasforma la vita – Accompagna!
• L’incontro, un tempo opportuno per agire – Chiama!
• Don Bosco – un artista dell’incontro
• Maria – Maestra d’incontri
Tra cammino, riflessioni, gioco, preghiera e condivisione, si è così completata anche questa settima edizione dello SMEP. Alcuni frutti iniziano già a vedersi: gli abitanti dei villaggi e delle città attraversate dal pellegrinaggio salesiano ormai attendono con gioia l’arrivo dei giovani pellegrini, per condividere con loro la gioia e la fede.
L’ultimo giorno del pellegrinaggio di quest’anno, inoltre, sarà ricordato per molto tempo. Tradizionalmente, infatti, gli ultimi giorni dello SMEP sono accompagnati dalla pioggia, ma quest’anno la pioggia è arrivata insieme ad un clima molto freddo – secondo alcuni, il giorno estivo più freddo degli ultimi 110 anni in Bielorussia! Nonostante le difficoltà del viaggio già percorso e del clima, i ragazzi hanno cantato e pregato con entusiasmo sino alla destinazione, il santuario di Budslau. E, nonostante, tutto, nessuno si è ammalato e tutti sono stati entusiasti dell’esperienza.
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