Nel corso dei secoli, e con momenti significativi e altri contraddittori, la Chiesa Cattolica ha segnato la storia dell’Amazzonia. Il cardinale Claudio Hummes, Presidente della Rete Ecclesiale Panamazzonica (REPAM), ha affermato: “La Chiesa in Amazzonia ha bisogno di rinnovare la sua presenza, di stabilire nuovi cammini, per aiutarla ad alzarsi dalla sua poltrona, perché cammini verso le periferie, verso i luoghi più bisognosi”.
Il termine “Panamazzonia” venne definito il 7 agosto 2014, e descrivendo sotto questo termine l’insieme di quei Paesi sudamericani che hanno nei loro territori grandi estensioni della foresta amazzonica: Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana Francese, Guyana, Perù, Venezuela e Suriname.
Nei giorni 19-22 aprile, otto rappresentanti dell’animazione missionaria delle Ispettorie brasiliane di Brasile-Campo Grande, Brasile-San Paolo e Brasile-Manaus e dei paesi del Perù e dell’Ecuador si sono incontrati presso l’Istituto Salesiano di San Vicente, nell’Ispettoria di Campo Grande, per riflettere insieme sul Sinodo sulla Panamazzonia. L'incontro è stato guidato da don Martín Lasarte, del Dicastero delle Missioni, e accompagnato dal Coordinatore dell’équipe di Pastorale di Campo Grande, don Wagner Luís Galvão.
“L’Ispettoria di Campo Grande ha un’esperienza centenaria tra gli indigeni, che è una ricchezza per il mondo, per la Congregazione e per tutta la Chiesa – ha commentato don Martin Lasarte –. Stiamo riflettendo con i missionari di varie Ispettorie, per prepararci al Sinodo sulla Panamazzonia. A novembre, contiamo di riflettere sul nostro passato, sul nostro patrimonio storico come Ispettoria, sui miglioramenti fatti e sulle sfide che affrontiamo. Abbiamo grandi sfide nel nostro lavoro pastorale con le popolazioni indigene nel mezzo di questo un grande territorio chiamato Amazzonia e particolarmente nel Mato Grosso. La nostra presenza potrebbe essere più significativa, specialmente a motivo del nostro carisma giovanile ed educativo?”
Per questo don Lasarte ha invitato a “incoraggiare e mantenere questo spirito missionario. E non pensiamo semplicemente alle missioni tra Xavantes e Bororo, ma ad avere uno zelo missionario in tutte le attività salesiane”.