Sono in questi giorni in visita presso la presenza salesiana a Kakuma (Kenya), dove i miei confratelli salesiani vivono da anni all’interno del campo profughi delle Nazioni Unite, condividendo la vita e il destino di queste 150.000 persone. La nostra semplice scuola professionale aiuta i giovani ad apprendere un mestiere per quando possano lasciare il campo. Sono per lo più giovani e famiglie del Sudan del Sud, del Rwanda, del Congo e di altri paesi. Sono venuti qui, nel Nord del Kenya, e continuano a venire, in fuga dai conflitti nei loro paesi, dalla mancanza di sicurezza, dall’instabilità nei loro villaggi e dalla fame che queste situazioni creano.
In questo contesto ho visto il video che a titolo personale ha registrato don Francisco Méndez, Superiore dell’Ispettoria Salesiana in Venezuela, nel quale egli afferma che deve farlo perché in coscienza sente di non poter tacere.
Con queste mie parole desidero esprimere pubblicamente il mio totale sostegno a don Francisco Méndez e a tutti i miei confratelli salesiani in Venezuela. E anche il mio totale sostegno alla grande Famiglia Salesiana in Venezuela.
Voglio esprimere a don Francisco e ai miei confratelli, come Superiore Generale dei Salesiani di Don Bosco nel mondo, che sono al vostro fianco, siamo al vostro fianco. Intuiamo il dolore che vivete e la stanchezza a cui siete giunti. Per molto tempo abbiamo pregato per questo bellissimo paese e la sua buona gente. Abbiamo pregato per i morti delle ultime settimane, alcuni dei quali vicini all’opera salesiana.
Oggi desidero esprimervi il nostro affetto, sostegno e aiuto. Desidero esprimere a don Francisco, ai Salesiani e alla Famiglia Salesiana in Venezuela, che non siete soli, e che dalle varie parti del mondo salesiano ci preoccupiamo per voi, siamo attenti a ciò che state vivendo e ben consapevoli di tutto ciò che vi accade. Oggi più che mai vi accompagniamo.
Invoco per tutti voi e per la vostra gente, la Pace, quella Pace che sempre e ovunque nel mondo è possibile solo se proviene dalla mano della Giustizia e del Rispetto dei più inviolabili diritti umani di ciascuna persona.
E chiedo al Buon Dio che vi dia quella forza interiore e spirituale che proviene da Lui.
Con vero affetto,
Don Ángel Fernández A., sdb
Rettor Maggiore