Il laboratorio è stato aperto da Fratel Kgosi, Animatore Vocazionale della locale Provincia dei Frati Minori, che ha condiviso l’esperienza di pastorale vocazionale della sua congregazione negli ultimi anni, evidenziando le sfide e le attenzioni specifiche nel discernimento vocazionale nell’Africa Meridionale.
I giovani salesiani sono stati accompagnati anche dai membri dell’équipe di Comunicazione Sociale, sig. Clarence Watts, SDB, e don Odise Lazri, alla scoperta dell’Intelligenza Artificiale al servizio della Missione, individuando le sfide e le opportunità educative e pastorali della tecnologia moderna che influenzano la vita quotidiana, in particolare quella dei giovani.
Due sessioni sono state dedicate alla maturità affettiva e psico-sessuale e alla verifica della soluzione dei conflitti, alla luce di quanto proposto nel manuale per i salesiani in formazione iniziale diffuso in tutto il mondo. Le sessioni si sono concentrate in particolare su quanto attiene alla fase del tirocinio – un periodo in cui i giovani salesiani sono pienamente esposti alle attività di apostolato giovanile.
Il sabato pomeriggio e la domenica successivi sono stati dedicati a esperienze concrete di animazione vocazionale. I tirocinanti hanno conosciuto i rispettivi programmi e le esperienze di altre congregazioni e istituti attivi in Africa Meridionale, come i Francescani, i Gesuiti e gli Oblati di Maria Immacolata, nonché le esperienze salesiane di altre Ispettorie del mondo, come la comunità “VocTok”, che conta 13mila giovani partecipanti nelle Filippine, o altre buone pratiche presenti nelle circoscrizioni africane.
Successivamente è stato il momento di riunire i vari elementi della cultura vocazionale (preghiera, gruppi vocazionali, contatti regolari e costanti con i giovani interessati alla vocazione, diffusione di storie vocazionali) e il tempo di preparare le attività domenicali in uscita apostolica presso 6 comunità cattoliche intorno al decanato di Vaal (Orange Farm, Sharpeville, Evaton, St. Kizito, St. Anthony e Sebokeng), dove, dopo le Messe domenicali, i tirocinanti hanno incontrato molti giovani e interagito con loro in modo naturale e affabile, motivandoli alla ricerca della loro vocazione.
Infine, la domenica pomeriggio è stata dedicata alla registrazione di alcuni inni a Don Bosco in previsione della prossima Novena a San Giovanni Bosco (22-30 gennaio 2025) e alla valutazione della stessa esperienza di formazione.
Il laboratorio è risultato uno sussidio prezioso in vista del Giubileo della Speranza del 2025, quando l’intera Visitatoria “Beato Michele Rua” dell’Africa Meridionale (AFM), sparsa tra eSwatini, Lesotho e Sudafrica, focalizzerà la sua Pastorale Giovanile sull’Animazione Vocazionale.
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