Il 97,2% della popolazione del Senegal professa l’Islam, il 6% segue le religioni tradizionali. I cristiani rappresentano il 2% della popolazione totale. Il 95% dei musulmani appartiene a delle confraternite sufi che considerano la pace e la tolleranza come valori importanti. La storia del Senegal, infatti, è segnata dall’incontro con popoli e culture diverse che hanno portato a una mescolanza di etnie e famiglie. Oggi è un esempio di convivenza pacifica tra diverse comunità religiose e di attenzione all’altro. Anche i rapporti tra autorità religiose cristiane e musulmane sono caratterizzati da rispetto e amicizia. L’apertura ad accogliere con rispetto i musulmani nelle scuole cattoliche fin dall’arrivo dei primi missionari, così come l’aver sostenuto un atteggiamento di tolleranza religiosa, possono essere stati i fondamenti di queste pacifiche relazioni islamo-cristiane.
Nel corso degli anni, gli ambienti salesiani, siano essi scuole, centri di formazione o oratori, sono diventati luoghi in cui cristiani e musulmani si incontrano come amici e imparano a rispettare la fede e le sensibilità reciproche. Durante l’incontro con i salesiani, don Maravilla li ha incoraggiati “a rafforzare le attività e le iniziative che favoriscono la coesistenza dinamica tra musulmani e cristiani nei nostri ambienti”. “Questa profezia della convivenza dinamica è un dono della presenza salesiana del Senegal per tutta la Congregazione e la Famiglia Salesiana”, ha sottolineato.
Durante la sua visita il Consigliere Generale è stato accompagnato da don Jésus-Benôit Badji, Superiore dell’Ispettoria “Notre Signora della Pace” di AON.