Stati Uniti – La Giornata Internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressioni: i programmi salesiani sostengono i giovani che affrontano la guerra e altre situazioni difficili
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04 Giugno 2024
Foto: Sergio Ramazzotti

(ANS – New Rochelle) – “Salesian Missions”, la Procura Missionaria salesiana di New Rochelle, si unisce alle organizzazioni umanitarie e alla comunità internazionale per onorare la Giornata Internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressioni. Commemorata il 4 giugno di ogni anno sin dalla sua designazione da parte delle Nazioni Unite nel 1982, la Giornata riconosce il dolore sofferto dai bambini di tutto il mondo che sono vittime di abusi fisici, mentali ed emotivi.

La Giornata afferma inoltre l’impegno delle Nazioni Unite e della comunità internazionale a salvaguardare i diritti dei bambini. Questo lavoro di tutela è guidato dalla “Convenzione sui diritti dell’infanzia”, il trattato internazionale sui diritti umani più ampiamente ratificato nella storia.

La Giornata Internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressioni onora i milioni di individui e organizzazioni che lavorano per proteggere e preservare i diritti dei bambini. E i missionari salesiani, in più di 130 Paesi in tutto il mondo, si impegnano proprio a garantire che i giovani siano al sicuro, che i loro bisogni primari siano soddisfatti e che possano accedere all’istruzione di cui hanno bisogno.

“I salesiani offrono sostegno ai bambini che affrontano conflitti armati in Ucraina, Sudan e in altri luoghi, in tutto il mondo - ha affermato don Michael Conway, Direttore di ‘Salesian Missions’ - Il loro sostegno va oltre l’istruzione. Aiutano a sostenere le vittime di abusi, a riabilitare i bambini-soldato e i bambini di strada e forniscono istruzione sui diritti dei bambini, per garantire che essi abbiano un senso di autostima e la speranza in un futuro migliore”.

In onore della Giornata Internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressioni, “Salesian Missions” evidenzia programmi che aiutano i bambini che stanno affrontando traumi.

In India, i salesiani insieme al “Bosco Vikas Gramin Kendra” hanno potuto sostenere i bambini delle comunità migranti nella regione del Maharashtra Centrale, grazie ai finanziamenti di “Salesian Missions”.

I Salesiani hanno ravvisato che la migrazione interna dell’India, verso la regione del Maharashtra, è elevata. I bisogni dei bambini vengono spesso trascurati poiché i genitori si recano nelle principali città in cerca di lavoro e di una vita migliore. L’istruzione, l’assistenza sanitaria e l’integrazione sociale diventano così ostacoli per i giovani migranti. La natura transitoria della vita dei migranti erige vere barriere all’istruzione, costringendo i giovani a districarsi in un labirinto di iscrizioni scolastiche in mezzo a frequenti trasferimenti che destabilizzano il loro percorso educativo.

Ad Aleppo, in Siria, i salesiani continuano a sostenere i giovani dopo i 12 anni di guerra civile e all’indomani del devastante terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria settentrionale nel febbraio 2023.

Subito dopo il sisma, i salesiani hanno aperto le loro porte a centinaia di persone, che hanno trovato sicurezza, compagnia e sollievo. Cinque mesi dopo il terremoto, don Alejandro León, Superiore dell’Ispettoria salesiana “Gesù Adolescente” del Medio Oriente, ha riflettuto su ciò che ha vissuto e ha raccontato: “In un incontro di formazione con un gruppo di adolescenti una ragazza ha detto: ‘Qui ci hanno insegnato a vedere il bicchiere mezzo pieno, anziché mezzo vuoto, ma il problema è che il nostro bicchiere non solo è vuoto, è proprio rotto.’ La frase può sembrare esagerata, oppure uno sfogo, ma c’è qualcosa in queste parole che mi fa riflettere ed empatizzare con la situazione esistenziale di questi giovani”.

In Ucraina, invece, i salesiani ancora lavorano per sostenere i profughi. L’UNHCR ha riferito che più di 6,5 milioni di persone sono scappate dall’inizio della guerra e che ci sono 3,7 milioni di sfollati all’interno del Paese. Inoltre, si stima che circa 14,6 milioni di persone abbiano bisogno di assistenza umanitaria per sopravvivere.

Secondo la Missione di monitoraggio dell’Onu in Ucraina, poi, ci sono stati più di 10.500 morti civili, tra cui quasi 600 bambini, e circa 20.000 feriti – cifre che non includono i soldati uccisi e i feriti su entrambi i lati.

Una delle persone che ha chiesto aiuto ai salesiani è Alina, fuggita con i suoi tre figli nelle prime ore del 24 febbraio 2022 da Zuivka, nell’Ucraina orientale. “Ci abbiamo messo un giorno e mezzo per arrivare a Kyiv e per mesi abbiamo vissuto con alcuni parenti”, ricorda Alina.

Nove mesi fa si sono trasferiti e stabiliti a “Mariapolis”, la città salesiana di moduli prefabbricati realizzata presso Leopoli, che ospita quasi mille persone in piccole abitazioni. Tuttavia, la guerra si fa sentire anche in questa parte dell’Ucraina occidentale. “Ci sono frequenti blackout energetici per risparmiare elettricità o a causa degli allarmi anti-missile”, spiega la giovane madre.

“Mariapolis” è uno dei progetti che i salesiani portano avanti, dall’inizio della guerra, per fornire agli sfollati lì accolti cibo quotidiano, combustibile per le cucine, elettrodomestici, supporto logistico, nonché per infondere speranza nella popolazione bisognosa. Un altro dei progetti chiave riguarda il sostegno per fra fronte al freddo dell’inverno, insieme a quello per garantire l’accesso dei minori all’educazione, attraverso la costruzione di rifugi sicuri nei centri educativi.

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