Nella mattinata di ieri, mercoledì 16 novembre, il X Successore di Don Bosco ha visitato le case salesiane situate nella zona di East Los Angeles, conoscendo le comunità educative pastorali e le attività apostoliche da esse condotte.
Per prima cosa, ha fatto visita alla “Bishop Mora Salesian High School” di Los Angeles. Gli studenti della banda musicale hanno dato il benvenuto a Don Á.F Artime e lo hanno condotto nella palestra della scuola piena di gente festante che lo ha accolto con grande entusiasmo. Da parte sua, suonando la chitarra insieme alla banda studentesca di mariachi, il Rettor Maggiore ha saputo restituire ai presenti le emozioni e l’entusiasmo da lui stesso provati.
Successivamente il Rettor Maggiore si è seduto ad un tavolo con alcuni rappresentanti della comunità scolastica, per un dialogo sincero e aperto, ha visitato le varie sezioni dell’istituto e, infine, si è fermato a pranzo con gli animatori, in un momento anch’esso di interazione semplice e amichevole tra il X Successore di Don Bosco e i ragazzi e le ragazze coinvolti con il carisma salesiano.
Nella giornata di ieri Don Á.F. Artime ha anche conosciuto le realtà apostoliche delle presenze salesiane di “Santa Isabel”, “Saint Mary” e “Saint Bridget”. Nella seconda tappa del rapido tour di questi centri, ha assistito con interesse e partecipazione all’esibizione del coro parrocchiale e ha rivolto alcune parole ai minori della scuola e ai loro accompagnatori raccolti nella chiesa: ha brevemente presentato sé stesso, il suo ruolo come Rettor Maggiore e il significato della sua visita: “Non sono qui per una visita meramente istituzionale, ma perché credo profondamente in quello che insieme stiamo portando avanti”, ha detto il Rettor Maggiore in spagnolo, tradotto in inglese da don Timothy Ploch, oggi Direttore della Casa Ispettoriale degli Stati Uniti Est (SUE), già Consigliere per la Regione Interamerica (2014-2020).
Quindi, ha proseguito ad animare i ragazzi, aggiungendo: “Guardandovi, io vedo una comunità cristiana entusiasta, che si sente a casa propria in un’opera salesiana e nella Famiglia Salesiana”. E ha offerto due motivazioni per le quali “una presenza come questa, per noi Salesiani di Don Bosco, è importantissima”: in primo luogo, il senso di unità e comunione che rende la parrocchia “una piccola oasi” per le famiglie e le comunità cristiane di fronte alle stanchezze e alle difficoltà della vita quotidiana; e poi il bene che fa la presenza dei salesiani tra i giovani e dei giovani attorno ai salesiani.
La giornata di visita si è completata presso il Centro Giovanile della Famiglia Salesiana situato nel quartiere di Boyle Heights, un’opera simbolo delle attività apostoliche salesiane di SUO: nato nel 1966, attraverso le sue due sedi serve le comunità di Boyle Heights e City Terrace (aree in cui studiano quotidianamente circa 13.000 minori) e fornisce attività educative di doposcuola e programmi alternativi a basso costo per migliaia di giovani a rischio ed economicamente svantaggiati tra i 6 e i 18 anni.
In questa circostanza il Rettor Maggiore ha assistito con piacere alle diverse esibizioni artistico-culturali di vari gruppi giovanili e ha trascorso la serata di agape e di fraternità con i membri della Famiglia Salesiana locale.
Harris Pakkam
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